Giuseppina
Favoino (Udc) sulla decisione della Corte UE che ha bocciato il Crocifisso
in aula
E'
con profonda mortificazione che ho appreso ieri della " aberrante
decisione " della Corte europea di Strasburgo sull' eliminazione dei
crocifissi dalle aule scolastiche in quanto la loro presenza costituirebbe "una violazione dei genitori ad educare
i figli secondo le loro convinzioni" e una violazione alla "libertà
di religione degli alunni". Il
caso sollevato da una cittadina italiana
originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all'istituto statale
"Vittorino da Feltre" di Abano Terme (Padova), frequentato dai suoi
due figli, di togliere i crocifissi dalle aule, è tornato ieri a scuotere le
coscienze provocando immediate reazioni nel modo politico e cristiano. La
Conferenza Episcopale Italiana parla di una
perdita e ribadisce la necessità di cercare di conservare i segni della nostra
fede per chi crede e per chi non crede.
E'
necessario interrogarsi sull'accaduto, chiediamoci dove stiamo andando, quale
messaggio vogliamo dare a tutela della nostra più profonda tradizione storica,
culturale e spirituale. Il
messaggio unanime di profondo dissenso circa la sentenza della Corte Europea di
Strasburgo, deve opportunamente giungere anche da questo Consiglio Provinciale
che indipendentemente dal credo di ciascuno, ha l'obbligo chiarire la sua
posizione in maniere forte e chiara. Il
Crocifisso richiama ad essere onesti intellettualmente e a ricercare con tutte
le forze la verità, anche quando questa costa il sacrificio dei propri
pregiudizi e dei propri interessi egoistici, anche quando suscita la
persecuzione o il disprezzo dell'opinione dominante.
La
Croce invita all'impegno perché venga costruita, in sintonia con i suoi
sentimenti, la Civiltà dell'Amore, del Perdono, della Solidarietà, della Pace e
di tutti gli altri valori evangelici. Gesù
ha affermato con chiarezza: "La verità vi farà liberi". E'
un invito particolarmente significativo che deve essere apprezzato dappertutto
ed in particolar modo nelle aule scolastiche dove l'impegno a
ricercare la Verità chiede di essere condiviso da tutti.
Nessun
crocifisso nelle aule scolastiche ha mai violato la nostra libertà religiosa,
né la crescita e la libera professione delle fedi religiose. Quel simbolo è un patrimonio civile di tutti gli italiani,
perché è il segno dell'identità cristiana dell'Italia e anche
dell'Europa", non
provoca alcun fastidio, rappresenta un
supremo gesto di amore; non
limita la libertà, richiama a ricercarla; non
si contrappone al concetto di società democratica così come è stata concepita
dalla Convenzione europea dei diritti umani, un autorevole filosofo laico, Benedetto Croce, ha riconosciuto tutto
ciò e ha detto: "Non possiamo non dirci cristiani".
All'esternazione
di solidarietà al governo italiano che ha immediatamente annunciato un ricorso
alla sentenza, sarebbe bello ed opportuno legare un gesto simbolico che servirà
a riportare ciascuno di noi a quella dimensione di uomini "di buona volontà"
che cercano di impegnarsi per la giustizia e la pace. Al presidente Stella ed a
tutto il Consiglio Provinciale, che ritengo apprezzerà questa mia esternazione,
chiedo di sottoscrivere unanimemente questo documento e farsi promotore di
un'iniziativa che veda questa Provincia impegnata direttamente nella donazione di un crocifisso a ciascuna scuola
di sua competenza ed ad ognuno dei 31 comuni della provincia di Matera, il
tutto accompagnato da una solenne cerimonia di benedizione degli stessi
crocifissi. Un piccolo gesto che servirebbe a chiarire in maniera inequivocabile
la Nostra posizione e la Nostra identità civile e cristiana.
Giuseppina Favoino, consigliere Provinciale Udc
|