IL CONSIGLIO
DI STATO HA MESSO LA PAROLA "FINE" ALLA VICENDA
DELLO SCIOGLIMENTO DEL COMUNE DI TURSI, dell'avv. Ignazio Lagrotta
Con
il re-insediamento del Commissario prefettizio si è definitivamente composta la
vicenda relativa allo scioglimento del Consiglio comunale di Tursi.
La
pronuncia resa dal Consiglio di Stato con l'ordinanza n. 1241/2009 rende
pienamente giustizia delle pretese dei consiglieri comunali dimessisi in data
5/6 marzo 2008, con atto poi confermato il 14 marzo successivo. La motivazione
del provvedimento è chiara nell'evidenziare le ragioni che sorreggono le
posizioni giudiziarie sostenute dai difensori dei dimissionari avv.ti prof. Aldo Loiodice, Ignazio
Lagrotta e Giuseppe Panio.
Da un lato, infatti, i giudici di Palazzo Spada
hanno confermato che la eventuale sussistenza di vizi formali nella presentazione delle dimissioni ai fini dello
scioglimento del Consiglio comunale possono essere oggetto di regolarizzazione.
Dall'altro hanno ulteriormente chiarito, confermando quanto già deliberato
nell'agosto scorso, che la surroga del
Consigliere Santagata non era valida. Insomma vittoria su tutta la linea
per i consiglieri Cosma Salvatore,
Caldararo Antonio, Castronuovo Angelo, Modarelli Giuseppe. Ragazzo Salvatore,
Santagata Annobale e Sarubbi Rosa, difesi dagli avv.ti prof.ri Aldo Loiodice ed
Ignazio Lagrotta dell'Ateneo Barese e per il consigliere Lauria Antonio difeso dall'avv. Giuseppe
Panio di Matera, che non hanno mai dubitato, nonostante le pronunce avverse
del TAR Basilicata, che l'acclarata insussistenza di una maggioranza politica per
il Sindaco Guida, in seno al Consiglio comunale di Tursi, avrebbe dovuto primo
a poi sfociare nello scioglimento.
Già
ad agosto il Consiglio di Stato aveva sottolineato che non essendo stato raggiunto tale scopo (scioglimento del Consiglio
comunale), per vizi formali della
presentazione delle dimissioni relative agli altri consiglieri, non poteva più
attribuirsi efficacia alle sole dimissioni del Cons. Santagata. Tale
decisione, prodromica a quella odierna, trova
ulteriore conforto nella decisione degli scorsi giorni di considerare superati
anche i meri vizi formali che avrebbe inficiato le dimissioni dei nove
consiglieri comunali. Le motivazioni della sentenza del TAR Basilicata, in
altri termini, non hanno convinto il Consiglio di Stato sulla bontà del
ragionamento consigliando preferibile e preponderante la manifesta volontà dei
dimissionari, che non hanno mai receduto dinanzi alla chiara e indiscutibile
volontà di porre fine ad un'amministrazione nella quale non c'erano più le
condizioni politiche per sorreggere una maggioranza.
In definitiva la decisione
sul caso Tursi costituisce un precedente importante in quanto attribuisce
all'atto di dimissioni della metà più uno dei consiglieri in carica una valenza
politica piena rispetto alla quale, come è giusto, prevale la volontà dei dimissionari
ed il fine dichiaratamente perseguito sui risvolti di carattere meramente
formale. La decisione appare conforme ai principi di democraticità e
rappresentanza politica che caratterizzano la nostra Carta costituzionale nella
misura in cui attribuisce rilevanza esterna ad un atto chiaro ed univoco
adottato da consiglieri eletti dal popolo, che poi potranno essere giudicati in
sede elettorale, rispetto alla mera perpetuazione del potere fondato non sul
mandato popolare ma su mere irregolarità formali.
In
definitiva la Prefettura di Matera aveva correttamente proceduto alla
sospensione del Consiglio comunale sicché nelle prossime settimane è atteso il
provvedimento definitivo di scioglimento. Allo stato, invece, incerti appaiono
i tempi per il rinnovo del consiglio comunale disciolto in quanto qualora il
Sindaco Guida dovesse procedere all'ulteriore impugnazione dell'atto di
scioglimento potrebbe profilarsi un lungo periodo di commissariamento prima di
procedere alla nuove elezioni.
IGNAZIO LAGROTTA
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