Il
virus della politica, di Rosa Sarubbi
Chi
viene chiamato a ricoprire una carica politica subisce quasi sempre un profondo
cambiamento. Se prima di contrarre il
"virus della politica" e quindi la carica (assessore, consigliere e/o sindaco)
era mentalmente, culturalmente e socialmente
una persona "normale" non si capisce perché dopo, la carica conferita
dai cittadini, queste prerogative della "normalità" calano vertiginosamente.
Il loro "io" aumenta di volume, diventa
ipertrofico. Il contatto diretto con gli elettori viene quasi eliminato, la
loro etica e la loro morale subisce notevoli mutazioni.
Se, ad esempio,
partiamo già dai nostri consiglieri regionali sino a raggiungere il livello
comunale (di centro destra e di centro sinistra) vediamo che quasi tutti, oltre
ad avere una cultura mediocre sono, eticamente e moralmente discutibili.
Autoreferenziali, questi si beano dei tanti privilegi di cui godono e hanno un
linguaggio tale che, un modesto e rispettabilissimo contadino, al loro paragone
diventa il moderno Alessandro Manzoni. Quindi a qualsiasi livello lo scenario non cambia, nessuno
sfugge alle mutazioni genetiche provocate dal "virus della politica". Quelli
di centrodestra sono presuntuosi, quelli del centrosinistra faziosi, ma tutti
hanno una gestione della "cosa pubblica" che di pubblico ha davvero poco.
Bisogna riconoscere, però, che solo una parte di noi donne non subisce
cambiamenti, però ci si distingue in due categorie: quelle che ricoprono
cariche in base alla loro capacità intellettuale, praticamente più concrete e
meno dedite alle pratiche clientelari, e
quelle scelte in base alla loro prestanza fisica che brillano di luce riflessa
, si pavoneggiano più degli uomini e di concretezza e affidabilità nemmeno a
parlarne. Quest'ultima è una specie
molto pericolosa, perché su di esse il "virus" muta e diventa irrefrenabile contagiando i maschietti. Le
ripercussioni del "virus" le conosciamo tutti, quindi è indispensabile che il
cittadino tramite il "vaccino del voto" cambi lo "status quo" mettendo in
"quarantena" i contagiati (siano essi di destra che di sinistra) per portare il paese ad un cambiamento vero e concreto
che tenga conto soprattutto della capacità morale ed etica dei candidati.
Un
mio conoscente mi dice sempre che " il
cervello non è un optional, usiamolo" bene, è giunto il momento che noi
tutti lo usiamo per un cambiamento, per migliorare il nostro futuro e quello
dei nostri figli. Un servizio pubblico di qualità ed
equo, meritocratico, è essenziale per restituire la fiducia a noi cittadini
e rompere quel "circolo vizioso" che fa sì che i migliori non tornino ad impegnarsi
nel sistema pubblico, educativo e dell'economia.
Prof.ssa Rosa Sarubbi
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