La frammentazione politica condannerà
la Regione alla ingovernabilità. Il "Manuale Cencelli" della politica
materana
Il
sistema politico lucano soffre di una frammentazione partitica esasperata, che
ci condannerà all'ingovernabilità e, alla lunga, potrebbe anche compromettere
il futuro della nostra democrazia. L'ingovernabilità è sotto gli occhi di
tutti, i rischi per la democrazia anche, tenuto conto che è stata proprio l'instabilità
politica che ha alimentato gli estremismi e favorito derive populiste o
autoritarie.
È relativamente facile fare un partito con una frangia, una
corrente, un movimento di uno più grande o con i reduci di un partito scomparso
(sono evidentissimi i micropartiti o movimenti epigoni della Democrazia
Cristiana, del Partito Comunista italiano e del Partito Socialista). La fedeltà
al simbolo o al nome, la nostalgia per i leader storici, assicurano quel tanto
di consenso che permette di creare e mantenere un movimento o un partito.
Naturalmente vi è, poi, la storia tutta lucana dei piccoli leader che
dovrebbero crescere, secondo la nota canzonetta, ma che non è importante che crescano.
Anzi, è meglio che rimangano di medio-piccola statura, perché solo in questo
modo possono mantenere il partitino ed il potere che ne deriva. Un potere che
assicura in ogni caso una fetta ad ogni microrganismo che si crea. I grandi,
infatti, non lo emarginano, anzi gli fanno un po' di spazio, perché rappresenta
pur sempre una realtà culturale o localistica che comunque assicura una
pluralità di voci all'interno della coalizione, sia di maggioranza o di
opposizione.
Assicura la formula algebrico-deterministica (il cosiddetto Manuale
Cencelli) che regola la spartizione delle cariche pubbliche in
base al peso elettorale di ogni singolo partito
o corrente politica. Il Manuale Cencelli è una
formula che in Basilicata risulterebbe ancora in vigore specialmente in un
governo di coalizione.
Francesco Silvio DI GREGORIO
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