Le pietre, le case, i
vicoli raccontano una storia lunga, che viene da lontano. La Rabatana
è il luogo aperto al cielo, che domina più a valle le case ben disposte di
Tursi. E' qui che riecheggia quel suono, la musica di una lingua che è più di
una lingua. I versi di Albino PIERRO si toccano fra le case di pietra e
si aggirano nell'aria come le nuvole. Si compongono e si scompongono in esse
per dare corpo ad una storia di uomini venuti da lontano, un vento leggero che
spira dal mare e che a Tursi ha trovato rifugio.
Questo luogo ondeggia di
poesia, risuona nelle acque del Sinni, e fa della vita, dei suoi anfratti e dei
suoi inesplicabili misteri, un unicum di bellezza e di tristezza ad un tempo.
Come lo scenario che si domina dal castello di Isabella MORRA, solo poco
più in là, e le valli arse dal sole d'estate che la Rabatana
fa sue al benché minimo sguardo.
Tursi accoglie in sé la
dolcezza della vita, che risente del senso del mare e del fiume, della collina
e della pianura; a volte sembra che non ci sia luogo più ameno per assaporarne
i profumi. Mentre il fiume si versa nello Jonio vicino, la voce del padre-poeta
è lì a ricordarci la vitalità, la tolleranza, la temperanza: ci torna in mente
la voce rauca di Giuseppe UNGARETTI quando in televisione ci leggeva il
mito di ULISSE. Un secolo fa. Come quella lingua che appartiene a tutti,
anche quella di Pierro riesce ad infondere calore e pudore, senso di
appartenenza ed apertura all'Altro, amore per la terra e bisogno di scoprire
l'altrove.
Questo a Tursi si può
ancora trovare e leggere in una calda estate, al cospetto dell'universo
interiore che la poesia del luogo (solo la poesia) sa evocare.
Armando Lostaglio
Critico cinematografico,
giornalista, versatile operatore culturale, impegnato nel sociale, e poeta.
Nato il 4 settembre 1956, è rientrato a
Rionero in Vulture (Pz), suo paese natale, dove risiede con la famiglia dal
1986. Da allora è infaticabile organizzatore di rassegne cinematografiche,
di premi e corsi di formazione per
studenti e docenti, ed anche animatore
di iniziative editoriali, con la pubblicazione di opere poetiche e letterarie
di autori poco conosciuti e collaboratore di testi per la scuola. Inoltre,
organizza manifestazioni, scrive e collabora con numerose testate (tra le quali
"Le conquiste del lavoro" e "La Nuova Basilicata"),
da lui anche fondate o dirette. Dal 1986 è assiduo frequentatore della Mostra
d'Arte cinematografica di Venezia, quindi, animatore del locale Cineclub-Cinit
"De Sica" e del premio "Il cinema delle emozioni". Nel 1992 ha
collaborato alla realizzazione del film "Orazio", per la regia di Giuseppe
FERITO, e, nel 2004,
a quello di Fulvio WEITZEL "Darsi alla
macchia". Preceduta dall'esperienza di
addetto Stampa della Cisl regionale, dal 1999
esplica l'attività di Comunicazione e relazioni con la Stampa
e collaboratore della Direzione Territoriale di Puglia e Basilicata di Poste
Italiane, essendovi entrato nel 1979
a Torino, tramite un concorso pubblico.
Presente nell'Antologia
di Poesia lucana (Ed. Il salice Potenza,
1986), tre ani dopo pubblica la raccolta di poesie "Le stelle in tasca" (La Vallisa Bari),
poi tradotta in ungherese, aggiudicandosi nel 1993 il Premio Ciociaria di
Fiuggi, sez. Poesia e narrativa. Nel 1999 viene insignito del Premio Fratellanza
nel Mondo (teatro Stabile Potenza, unitamente all'on. Emilio COLOMBO),
dal presidente della Regione Basilicata Raffaele DI NARDO. Ha pubblicato
"Sulle ali della Bramea. Viaggio nel Vulture Nord Basilicata",
una guida di interesse turistico oltre
che socio-economico, intervallata da microstorie di personaggi del luogo,
scritti con l'intento di trarne soggetti cinematografici per corti. Uno dei
racconti ha vinto il "Premio Dickinson", nel 2001 a
Taranto.
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