L'attualità di Sergio Manieri, segretario provinciale IDV di Potenza
Lettera aperta su parentopoli
Nemmeno
il cittadino più sprovveduto pensa che Concorsopoli sia un fenomeno tipicamente
lucano e che possa riguardare esclusivamente le competenze degli amministratori
regionali. Si tratta invece, come tutti sanno, di un fenomeno diffuso, anche se
non in maniera omogenea, in tutto il nostro Paese e i settori interessati sono
i più diversi, dalla Sanità all'Università, dalla ricerca ai Pubblici Uffici.
L'elenco sarebbe lungo. E purtroppo non è nemmeno un fenomeno dell'oggi come
qualcuno vuol far credere. Denunce, articoli, libri interi, negli anni alle
nostre spalle evidenziano il dilagare di quello che familiarmente veniva
chiamato clientelismo, un malcostume a diversi livelli con responsabilità
diversificate e che, proprio per questo, offre obiettive difficoltà nella
ricerca di soluzioni davvero efficaci.
Proprio per questo vanno giustificate e comprese le fisiologiche differenze
esistenti in un gruppo regionale.
E dunque la nota Mazzeo Cicchetti voleva essere
un richiamo a maggioranza ed opposizione per tenere aperta una discussione
seria e costruttiva sui metodi selettivi usati nella nostra realtà regionale,
così come gli interventi del senatore Belisario e del consigliere Benedetto pur
con diversità di argomentazioni, andavano nella stessa direzione. Nel richiamo,
cioè, a un'azione di rinnovamento reale anche nella nostra regione, che prenda
il via da una maggiore trasparenza nelle selezioni a tutti i livelli. Un
percorso sicuramente difficile che richiede un contributo di tutti evitando
preconcetti e processi sommari .
Noi dell'Italia dei Valori, come ho detto in altre occasioni, in materia di
trasparenza non abbiamo pretese di primogenitura o di esclusività ma non
possiamo tollerare interventi a gamba tesa di coloro che continuano a
dimostrare scarsa conoscenza delle problematiche di cui si discute e,
soprattutto, non considerano la storia politica e culturale che ci ha preceduto
. Per questo su Parentopoli sono intervenuti molti esponenti dell'Idv, tutti in
maniera libera e democratica, che hanno indicato soluzioni diverse ma che
avevano tutte il medesimo scopo.
Di Lascio,
Pafundi e i carburanti.
E'
sconcertante la vicenda della determina dirigenziale della Provincia di Potenza
a firma di Pafundi, Dirigente Generale della Provincia e stretto collaboratore
del Presidente Lacorazza, nella quale si affida la fornitura dei carburanti dei
mezzi della Provincia ad un distributore appartenente alla famiglia
dell'attuale Assessore provinciale al Bilancio Domenico Di Lascio. Peraltro,
già nell'occhio del ciclone qualche mese prima per un concorso da lui vinto
alla Regione Basilicata in circostanze discutibili.
A nostro
avviso, questo episodio rappresenta un fatto grave che merita un commento
politico. Noi non vogliamo soffermarci sulla disinvoltura dell'Assessore Di
Lascio che, evidentemente, non disdegna di avventurarsi in operazioni ardite
che, per quanto lecite, vengono attuate senza che vi sia un minimo di censura
politica, considerato il ruolo politico da lui ricoperto. Però, annotiamo che
questa vicenda focalizza un problema serio che noi denunciamo da sempre: chi
amministra la Cosa Pubblica ha la responsabilità di conservare un comportamento
eticamente corretto, proprio per evitare sospetti e maldicenze, e di garantire
che le cose si svolgano sempre in maniera regolare, senza mai sovrapposizioni
tra funzioni di controllo e ruolo di controllati.
Sappiamo che
il contenuto di una determina dirigenziale è ben conosciuto al Dirigente che la
firma, il quale però, a nostro avviso, dovrebbe sollevare il problema di
compatibilità tra aspetti imprenditoriali o professionali e ruolo politico dei
soggetti interessati; dunque, stiamo parlando di un problema di opportunità
politico-amministrativa. Non solo, il braccio amministrativo e quello politico
degli Enti locali dovrebbero vigilare più attentamente in circostante
discutibili da un punto di vista etico per scongiurare il ripetersi di episodi
riprovevoli che fanno male alla pubblica amministrazione e danneggiano l'immagine
che la politica trasmette di sé stessa. Insomma, la vicenda in oggetto era
un'operazione da scoraggiare, sia eticamente sia politicamente, mentre sarebbe
cosa giusta accertare ed evidenziare le responsabilità coinvolte.
IMMIGRATI. LE CONDIZIONI DEL CENTRO DI ACCOGLIENZA A PALAZZO SAN GERVASIO VANNO MIGLIORATE
"Ora che è ufficiale che la Basilicata accoglierà circa 500 migranti
provenienti da Lampedusa, non ci tireremo certo indietro, ma adoperiamoci per
accoglierli nel miglior modo possibile". Lo dice Sergio Manieri, segretario
provinciale dell'Italia dei Valori di Potenza, che aggiunge "Palazzo San
Gervasio non è nuovo a ospitare immigrati, visto che molti giovani
extracomunitari raggiungono la nostra regione per lavori stagionali di
raccolta. La scorsa estate, però, l'accoglienza non è stata certo degna. Anzi,
a luglio, insieme con i nostri referenti locali, siamo andati a verificare le
condizioni di vita all'interno del campo e abbiamo riscontrato carenze enormi.
Il campo non mostrava segni tangibili degli interventi riconducibili ai circa
800.000 euro spesi nel corso dell'ultimo decennio: sembra che quei soldi non
siano stati proprio investiti in quel sito o, perlomeno, non abbiamo lasciato
alcuna traccia.
Confido che questa reale emergenza generi una spinta in avanti
per fare sempre meglio, che ci dia un giusto metodo per accogliere i bisognosi.
L'esperienza degli anni passati - continua Manieri - ci dice che a Palazzo sono
mancate anche le più elementari norme igieniche e sanitarie. In un momento così
delicato non bisogna indugiare, anzi, bisogna essere pronti e offrire la nostra
consueta solidarietà, come abbiamo più volte fatto. Ma questa volta, oltre al
cuore, avvaliamoci di tutti i mezzi necessari per disporre ed organizzare
centri di accoglienza dignitosi per tutti coloro che arriveranno,
cominciando dai minori. Tutto il nostro sostegno va agli abitanti di Lampedusa
che, nonostante l'assenza del governo, ha provveduto a prestare le prime cure e
le prime attenzioni alle migliaia di migranti. Noi - conclude Manieri - dal
canto nostro, vigileremo perché migranti che ospitiamo siano ospitati in
condizioni dignitose".
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