Dal 27 al 30 Agosto scorso,
cento associati (sette donne e altrettanti uomini erano tursitani) dell'Azione Cattolica Diocesana di
Tursi-Lagonegro, equamente divisi fra giovani e adulti, hanno vissuto il
momento culminante dell'anno associativo 2006/07: gli esercizi spirituali in
Assisi, città natale di San Francesco e Santa Chiara.
Il nutrito gruppo è stato
guidato dal nostro vescovo, mons.
Francescantonio NOLÈ, e dai presbiteri don Gianluca BELLUSCI, assistente unitario, don Giovanni LIPPOLIS e don Enio DE MARE, assistenti
rispettivamente del settore adulti e giovani, con il prezioso aiuto
organizzativo della presidente diocesana Giulia
LUGLIO. In Assisi, abbiamo vissuto e meditato nei luoghi in cui il "Poverello"
ha operato, giungendo a un'intima conoscenza di Cristo crocifisso e risorto,
presente nella Chiesa, nella Parola di Dio, nei sacramenti e nel corpo del
fratello lebbroso e sofferente. Il pellegrinaggio ha avuto inizio dai tuguri di
Rivotorto, dove Francesco ebbe il primo contatto con i lebbrosi e iniziò a
vivere con "quelli che il Signore volle
donargli",Ernesto DIACO, uno dei partecipanti del Comitato organizzatore del
Convegno di Verona e vice responsabile
nazionale del progetto culturale della Conferenza Episcopale Italiana. Nel suo
intervento, partendo dalla nota dei Vescovi italiani dopo il convegno di
Verona, "Rigenerati per una speranza
viva", Diaco ci ha invitati a riflettere sul modo di comunicare il Vangelo "in un mondo che cambia", a riscoprire
il monito del Concilio Vaticano II, che ci invita a discernere i "segni dei tempi" , annunciando lo
stesso Vangelo. Ha anche evidenziato alcune caratteristiche peculiari
dell'Azione Cattolica per l'annuncio fedele del Vangelo: la corresponsabilità
nella Chiesa, che è espressa, in primo luogo, dalla dedizione quotidiana alla
Chiesa particolare "in comunione con il
ministero del vescovo" ; lo
spirito di fraternità nei confronti delle altre realtà ecclesiali; l'unità tra
gli associati e il primato della formazione. coloro che costituiranno il germe della futura grande famiglia
francescana. I pellegrini hanno avuto l'occasione per meditare e riscoprire il
grande dono della fraternità, una delle parole chiavi nel cammino di
rinnovamento dell'Azione cattolica italiana. Il giorno successivo è stato di
grande interesse l'incontro-dibattito con il prof.
Nel pomeriggio, abbiamo
continuato il "viaggio" sulle orme di Francesco, recandoci al Santuario di San
Damiano, dove il Crocifisso parlò a Francesco: "Và e ripara la mia casa". Francesco, pregando chiese "fede retta, speranza certa, carità
perfetta, umiltà profonda". Egli, con la sua umiltà, seppe divenire immagine
di Cristo e luce per la Chiesa, che aveva bisogno di testimoni e santi. Profondamente
suggestiva la visita presso le Basiliche Superiore e Inferiore e il Sacro
Convento in Assisi, dove si trova il corpo del Santo. Nelle Basiliche,
ammirando le bellezze artistiche presenti tra i quali il ciclo di Giotto e
Cimabue, abbiamo potuto contemplare come Assisi, i Francescani e tutta la Chiesa, abbiano onorato il Serafico Francesco, che da ricco
si è fatto povero, ma poi elevato nella gloria dei santi da Dio, che "innalza gli umili". Continuando il cammino,
abbiamo riflettuto con mons. SORRENTINO, Vescovo di Assisi, sul
rifiuto delle ricchezze da parte di Francesco nel famoso episcopio, il luogo in
cui alla presenza dell'allora Vescovo Guido, si spogliò, restituì i suoi abiti
al padre e indossò un povero saio, ricevendo protezione e benedizione del suo
Vescovo. Lo stesso luogo è la scena del celebre "perdono di Assisi", cioè della riconciliazione tra il Vescovo e il
Potestà di Assisi ad opera dello stesso Francesco, il quale aggiunse
nell'occasione al Cantico delle Creature i famosi versi sul perdono: "Laudato sii, mi Signore, per quelli che
perdonano per lo Tuo amore".
Abbiamo visitato la Basilica di Santa Chiara, dove abbiamo pregato con i Vespri,
interamente cantati dalle Clarisse, nella Cappella del Crocifisso, dove è
custodita l'immagine originale del Crocifisso che a San Damiano parlò a Francesco.
Momento culminante è stata, in serata, la celebrazione dell'Eucarestia sulla tomba del Serafico
Padre Francesco celebrata da mons. Nolè. La liturgia, i canti, il raccoglimento
e la riflessione offertaci da un padre francescano, hanno offerto ai pellegrini
un grande momento di grazia per un'intima comunione con il Signore Gesù, che ha
fatto di San Francesco "un vaso rotto",
cioè uno strumento della sovrabbondante misericordia che nasce dal cuore di Dio
Padre, a cui tutti sono chiamati ad attingere per un rinnovato cammino
spirituale ed evangelico.
Infine, l'ultimo giorno del
corso di esercizi è stato dedicato alla Liturgia Penitenziale, guidata dal
nostro Vescovo. Tutti si sono accostati al Sacramento della Penitenza nella
Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove è presente la famosa Porziuncola,
primo oratorio francescano che accolse la prima comunità religiosa. Proprio
qui, Francesco, in una visione, chiese a Gesù e a Maria Vergine il dono
dell'indulgenza plenaria per tutti coloro che, nel corso dei secoli, avessero visitato la Porziuncola.
Qui si è concluso il
corso di esercizi spirituali dell' Azione Cattolica di Tursi- Lagonegro.
Francesco, a otto secoli dalla sua conversione, continua ad essere un testimone
mirabile dell'amore di Dio e della vera sequela di Cristo per tutti noi,
chiamati ora a portare i frutti di questo pellegrinaggio nella nostra Diocesi e
nelle nostre Parrocchie.
Michele Tridente
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