Lettera al ministro Passera di Maria Rita D'Orsogna, ricercatrice italiana in California, sulla questione delle estrazioni di pretolio in Basilicata
Dal
collega Enzo Palazzo, bravo e attento giornalista che risiede a Montalbano
Jonico, abbiamo ricevuto la lettera di Maria Rita D'Orsogna, ricercatrice
italo-americana emigrata negli Usa, in California, indirizzata al ministro
Passera. Una nota che tutti avremmo voluto scrivere e inviare, "contro l'intento
governativo di perforare in Italia alla ricerca di un improbabile aumento del
Pil da ottenere con l'aumento delle estrazioni di petrolio dal sottosuolo
italiano. Lo scopo, ha detto Passera, è di ridurre la dipendenza energetica
italiana dall'estero. Io forse non so come gira il bilancio energetico della
nazione, ma, dato che in Italia non perfora una compagnia statale e pubblica,
ma perforano - compreso l'Eni - solo società private, vorrei che mi venisse spiegato
che differenza fa acquistare dalla Total, ad esempio, petrolio che ha estratto
in Italia, a Gorgoglione, dal petrolio che la Total importa dal Kwait.
Forse un po' di tasse in
più racimolate dallo Stato italiano, ammesso che riesca ad esigerle per intero?
Ma a fronte di un po' di tasse in più, quanto è poi la spesa dovuta alle
conseguenze dell'inquinamento di suolo, sottosuolo e acque in termini di salute
pubblica? E i costi di bonifica ambientale, a quanto poi ammonteranno, visto
che le bonifiche si pagano ogni anno fior di milioni di euro (vedi la Valbasento a Pisticci),
ma non si attuano mai?". Diciamo grazie alla studiosa e "prendiamoci cinque
minuti per leggerla, mezz'ora per meditarla e due mesi di lotta al rientro
per cacciare questa gentaglia e ripristinare la legalità europea violata! (Enrica
M.).
<<Caro
signor Passera, stavo per andare a dormire quando ho letto dei suoi folli
deliri per l'Italia petrolizzata. Ci sarebbe veramente da ridere al suo modo
malato di pensare, ai suoi progetti stile anni '60 per aggiustare
l'Italia, alla sua visione piccola piccola per il futuro. Invece qui sono
pianti amari, perché non si tratta di un gioco o di un esperimento o di una
scommessa. Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di una nazione,
o dovrei dire del suo regresso. Lei non e' stato eletto da nessuno e non può
pensare di "risanare" l'Italia trivellando il bel paese in lungo ed
in largo. Lei parla di questo Paese come se qui non ci vivesse nessuno:
metanodotti dall'Algeria, corridoio Sud dell'Adriatico, 4 rigassificatori,
raddoppio delle estrazioni di idrocarburi. E la gente dove andare a vivere di
grazia? Ci dica. Dove e cosa vuole bucare? Ci dica. I campi di riso di
Carpignano Sesia? I Sassi di Matera? I vigneti del Montepulciano d'Abruzzo? Le
riserve marine di Pantelleria? I frutteti di Arborea? La laguna di
Venezia? Il parco del delta del Po? Gli ospedali? I parchi? La Majella? Le zone
terremotate dell'Emilia? Il lago di Bomba? La riviera del Salento?
Otranto? Le Tremiti? Ci dica.
Oppure
dobbiamo aspettare un terremoto come in Emilia, o l'esplosione di tumori come
all'Ilva per non farle fare certe cose, tentando la sorte e dopo che
decine e decine di persone sono morte? Vorrei tanto sapere dove vive lei. Vorrei
tanto che fosse lei ad avere mercurio in corpo, vorrei tanto che fosse lei a
respirare idrogeno solforato dalla mattina alla sera, vorrei tanto che
fosse lei ad avere perso la casa nel terremoto, vorrei tanto che fosse sua
moglie ad avere partorito bambini deformi, vorrei tanto che fosse lei a
dover emigrare perché la sua regione - quella che ci darà questo 20% della
produzione nazionale - è la più povera d'Italia. Ma io lo so che dove vive lei
tutto questo non c'e'. Dove vive lei ci sono giardini fioriti, piscine, ville
eleganti soldi e chissà, amici banchieri, petrolieri e lobbisti di ogni
genere. Lo so che e' facile far cassa sull'ambiente. I delfini e i
fenicotteri non votano. Il cancro verrà domani, non oggi. I petrolieri
sbavano per bucare, hanno soldi e l'Italia è corrotta. E' facile, lo so. Ma qui
non parliamo di soldi, tasse e dei tartassamenti iniqui di questo governo,
parliamo della vita della gente.
Non
e' etico, non e' morale pensare di sistemare le cose avvelenando acqua, aria e
pace mentale della gente, dopo averli lasciati in mutande perché non si
aveva il coraggio di attaccare il vero marciume dell'Italia. E no, non e'
possibile trivellare in rispetto dell'ambiente. Non e' successo mai. Da nessuna
parte del mondo. Mai. Ma non vede cosa succede a Taranto? Che dopo 50 anni
di industrializzazione selvaggia - all'italiana, senza protezione
ambientale, senza controlli, senza multe, senza amore, senza l'idea di
lasciare qualcosa di buono alla comunità - la gente muore, i tumori sono
alle stelle, la gente tira fuori piombo nelle urine? E adesso noialtri dobbiamo
pure pagare il ripristino ambientale? E lei pensa che questo e' il futuro?
Dalla
mia adorata California vorrei ridere, invece mi si aggrovigliano le budella. Qui
il limite trivelle e' di 160
km da riva, come ripetuto ad infinitum caro
"giornalista" Luca Iezzi. Ed è dal 1969 che non ce le mettiamo
più le trivelle in mare perché non e' questo il futuro. Qui il futuro si
chiama high tech, biotech, nanotech, si chiamano Google,
Facebook, Intel, Tesla, e una miriade di startup che tappezzano
tutta la California. Il
futuro si chiama uno stato di 37 milioni di persone che produce il 20% della
sua energia da fonti rinnovabili adesso, ogni giorno, e che gli incentivi
non li taglia a beneficio delle lobby dei petrolieri. Il futuro si
chiamano programmi universitari per formare chi lavorerà nell'industria
verde, si chiamano 220.000 posti di lavoro verde, si chiama programmi per
rendere facile l'uso degli incentivi. Ma non hanno figli questi? E Clini, che
razza di ministro dell'ambiente è? E gli italiani cosa faranno? Non lo so. So
solo che occorre protestare, senza fine, ed esigere, esigere, ma esigere
veramente e non su facebook che chiunque seguirà questo scandaloso
personaggio e tutta la cricca che pensa che l'Italia sia una landa
desolata si renda conto che queste sono le nostre vite e che le nostre
vite sono sacre.>>
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