LUCANIA E-SAUDITA DAI "VECCHI QUADRI", di Francesco Silvio Di Gregorio
Il futuro di un paese passa
attraverso l'innovazione. Oggi più che
mai, in una situazione di emergenza economica i cui esiti sono ancora incerti è
importante creare le basi per un futuro migliore che passi attraverso una
trasformazione profonda sia sociale che politica. Bisogna creare le premesse di
una nuova classe dirigente. I vecchi "quadri" , sono troppi e ormai
incartapecoriti come fichi secchi, dovrebbero lasciare il posto a giovani
capaci e meritevoli. Basterebbe limitare la possibilità a due legislature, riferita
a tutti i livelli, ed ecco che il ricambio sarebbe assicurato in modo
obbligatorio. Ma i vecchi "quadri" (sia
di sinistra, di centro che di destra) non hanno interesse né a nuove riforme
per il ricambio né a formare una nuova classe dirigente che li sostituisca.
L'osso non si tocca e non si molla. Il testimone, nella corsa, è di esclusiva
loro proprietà, la meritocrazia non esiste. Essi, dicono sempre, e lo dicono
tutti, che la questione dell'età è secondaria e che i problemi cui fare fronte,
sono altri. Certo, i problemi principali
sono di non salirgli sui calli. La Basilicata, con questi politici, non è
una regione per i giovani. "Il Bilancio
della Regione Basilicata è sovraccarico di misure a favore dell'occupazione.
Sia dirette, come il Patto con i Giovani, che indirette, come il sostegno
economico all'Università che ha prodotto, quale risultato tangibile ed
immediato, l'apertura di quattro nuove Facoltà". Queste le parole del
Presidente Vito De Filippo, nell'intervento conclusivo della giornata di studi
e approfondimenti, a Carbone, sul tema "I
piccoli Comuni da patrimonio di valori a progetto di sviluppo".
Ma la
realtà è diversa, la disoccupazione non
diminuisce, i giovani vanno via, le grandi e piccole imprese sono in gravi difficoltà, la Val Basento
dove una volta vi era il "polo della chimica"
è un deserto di capannoni; ad un concorso per 78 posti, bandito dalla
Regione Basilicata hanno fatto domanda di partecipazione "soltanto" 30.072 giovani. La Basilicata pubblicizzata dai nostri politici come
modello della modernizzazione meridionale, è
la regione italiana dove negli ultimi due anni ha chiuso il maggior numero di
imprese (distretto del salotto nel materano). Detiene, in percentuale, il
record dei posti di lavoro perduti. Segna l' esodo più massiccio di emigrati
negli ultimi tre anni e il più
drammatico crollo demografico del Sud. È l'unica regione dove sono negativi
sia il saldo naturale sia quello migratorio.
In pochi mesi hanno perduto il lavoro oltre 7 mila persone, strappando al
Piemonte il primato dei giorni in cassa integrazione. In tre anni si è passati da un crescita del 3% ad un recessione dell'
1%.
In nessun luogo l'indebitamento delle famiglie è esploso del 50%. Le imprese in crisi, da gennaio 2008, sono
152, seimila i lavoratori in mobilità, ottomila i posti a rischio entro questa
estate. Eppure i nostri politici Nazionali (di centro destra) e regionali
(di centro sinistra) sanno che: Il 95,8% delle nostre
coste è balneabile; vi sono 20 ettari di aree protette e parchi
naturali/abitante (Italia =5,5 h/abitante); i Sassi di Matera sono patrimonio
dell'UNESCO; nel triangolo Melfi-Lagopesole-Venosa vi sono tre castelli
alto-medievali perfettamente intatti e visitabili; il quartiere della Rabatana di Tursi
costituisce uno dei pochi esempi di quartieri arabi di epoca medievale ancora
intatti in Europa; le Tavole Palatine del metapontino costituiscono uno dei più
vasti complessi archeologici europei (ad eccezione di quelli localizzati in
città come Roma o Atene); vi è il più grande giacimento di petrolio d'Europa in
terra ferma (Lucania saudita); è ricca di risorse idriche ed ambientali; ma
nonostante ciò i nostri "vecchi quadri" (di destra, centro e sinistra) non
vogliono attuare alcuna politica innovativa, tutto deve rimanere così com'è.
Lo stato di bisogno, dei giovani, del lucano
e del "terrone" in genere, aumenta la possibilità di trattenere il testimone
nelle proprie mani. Auspico un salto generazionale, a qualsiasi livello, che spazzi
via "i vecchi quadri" facendo spazio a giovani meritevoli e capaci, ovunque
siano.
Arch. Francesco Silvio Di
Gregorio
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