Barry Schneider, professore di psicologia e accademico canadese, nel centro storico di Tursi, accompagnato dalla dott.ssa Antonia Lonigro
Straordinario
turista per caso nel pieno centro storico tursitano, il prof. Barry H.
Schneider, un grande accademico, titolare
della cattedra di Psicologia clinica e dello sviluppo dell'Università do
Ottawa, in Canada, ma anche "visiting professor" all'Università "La Sapienza"
di Roma, nel Dipartimento di Psicologia dei Processi di sviluppo e
socializzazione, oltre che prolifico autore di un vastissima bibliografia, tra
numerosi testi accademici, abbondanza di saggi e una moltitudine di articoli.
Suona il campanello e chiede di poter entrare con spiazzante gentilezza, dopo
aver letto la lapide sul muro: "Istituto comprensivo "Albino Pierro - Scuola
dell'Infanzia "Carmela Ayr", nell'ex municipio del XVII secolo (da tre anni è dirigente scolastica la prof. Carmela Liuzzi). L'ospite è
accompagnato dalla giovane tursitana Antonia Lonigro, fresca del dottorato di
ricerca in Psicologia dello sviluppo nella stessa università romana.
Con fare
coinvolgente, supera con immediatezza la naturale ritrosia dei bambini facendo loro domande (parla correttamente
cinque lingue), ma soprattutto ottenendo risposte. Poi un veloce e fecondo
scambio di vedute dell'illustre ospite con la maestra Anna Maria Ottomano e
Salvatore Verde.
Domanda.
Siamo in un plesso monosezionale.
Risposta.
"Una realtà scolastica eterogenea per età è sempre un arricchimento, limitando
il rischio di precocismo e scolasticismo. Mi era stata riferita la
particolarità di questa scuola, con diversi alunni stranieri e anche con un
maestro, al maschile" (sorride).
Domanda.
Quali pedagogisti italiani dell'Infanzia
sono noti oltreoceano?
Risposta.
"Senza nulla togliere al valore di tanti altri che magari non sono arrivati a
proiettarsi a livello internazionale, direi Maria Montessori, Clotilde
Pontecorvo e Loris Malaguzzi".
D.
L'eredità migliore della scuola Italiana?
R. "La
scuola Elementare è stata di qualità, per un certo periodo, ma è la realtà
della scuola dei bambini dell'Emilia Romagna che ha lasciato il segno, a lungo
studiata e proposta come modello in America, fino a qualche lustro addietro".
D. Gli
Orientamenti programmatici per le scuole infantili, ritengono che ci si debba
fermare un po' prima che i bambini imparino a leggere e scrivere. Quale parallelismo con i
programmi canadesi?
R. "Sono
convinto che su tale argomento non si possa generalizzare, senza forzare in un
senso o nell'altro. Ogni bambino, infatti, è diverso da un altro, qualcuno è in
grado tranquillamente di imparare a leggere e scrivere, altri no. Certamente
sarebbe opportuno che tutti avessero almeno familiarità con i simboli, le
lettere dell'alfabeto. Da noi si tende comunque a concludere la fase, portando
gli alunni alla quasi lettura, e da tale acquisizione riparte la scuola
successiva".
D. Da noi
si comincia da capo.
R. Non
capsico perchè non sviluppare la continuità.
D. In
Italia esiste un paradosso: non è la scuola che segue a doversi adeguare a
quella che la precede, bensì esattamente il contrario. (L'ospite annuisce).
Prima volta a Tursi?
R. "Si,
non ero mai stato in Basilicata. Visiterò anche Matera. Questi paesaggi sono
fantastici, e i centri storici sono architettonicamente fenomenali, però, sono
perplesso di fronte alle modalità dello sviluppo della modernità urbanistica.
Ma gli abitanti riflettono una cultura stratificata nel corso dei secoli, il
senso dell'ospitalità è un germe prezioso di interculturalità".
Infine, il
suo saluto che vale un impegno a ritornare, con il dono del dvd del lungometraggio
"Modo armonico semplice - L'asilo di un Maestro", realizzato nel 2007 dal maestro Verde. "Me ne hanno parlato assai
bene, e ci tenevo ad averlo - dice il prof. Schneider -, grazie, di tutto".
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