San Giorgio Lucano - Spiacevole episodio ai danni di una bimba di otto anni nella locale scuola primaria, annessa all’Istituto comprensivo “I. Morra” di Valsinni. Dopo le esasperazioni verbali dell’aprile dello scorso anno scolastico, “pure segnalate con raccomandata”, quest’ultimo presunto maltrattamento psicofisico risale al 20 ottobre. Il medico ha certificato “ferite da graffio su entrambe le guance”, e di conseguenza il genitore ha presentato una denuncia-querela presso i Carabinieri del posto. Al centro della vicenda una matura insegnante, peraltro prossima alla pensione, che “in alcune circostanze, e con mia figlia non sarebbe l’unico caso, non ha saputo mantenersi professionalmente inappuntabile, manifestando una condotta lesiva e inaccettabile, con ciò rompendo il clima di serena e proficua collaborazione sul quale si fonda il rapporto fiduciario tra scuola e famiglie”, commenta il padre dell’alunna. Che è scossa psicologicamente e i genitori avevano deciso di trattenerla a casa, com’era stato notificato al Preside e all’ex Provveditorato di Matera in data 26 ottobre. Ma la provvidenziale quanto temporanea assenza dal servizio della docente in questione li ha indotti ad un limitato ripensamento. Il prof. Felice D’Oronzio, Dirigente scolastico dell’Istituto, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni, avrebbe comunque esplorato attentamente il caso nelle sue delicate implicazioni, garantendo da subito un’adeguata vigilanza e attivando le procedure informative e burocratiche che la situazione imponeva, a tutela della dignità di tutti i soggetti coinvolti. Qualcosa di serio tuttavia si è verificato, “con parziali ammissioni della stessa insegnante”, ha scritto il padre dell’alunna, tant’è che giovedì 10 novembre c’è stata l’indagine dell’Ispettore scolastico, che relazionerà all’Ufficio competente per gli eventuali provvedimenti del caso. Pur in attesa dei tempi tecnici necessari per stabilire la verità dei fatti, nella piccola comunità di S. Giorgio Lucano permane un clima di oggettivo disagio, per la reciproca conoscenza diretta dei protagonisti. La vicenda è anche sintomatica dei cambiamenti in atto da anni nella società, oltre che nella scuola italiana, prestandosi ad alcune considerazioni generali confermative. Infatti, i genitori che denunciano apertamente i casi discutibili sono in aumento, mentre l’ansia e lo stress crescenti dei docenti possono indurre una seppure limitata reattività scomposta, soprattutto con l’avanzare dell’età, non a caso, e in periodi di forti cambiamenti e di innovazioni, poiché quasi nessuno dei maestri ricorre a metodi educativi fondati su una prassi inappropriata e comunque anacronistica. A certi errori, per fortuna, si può porre rimedio pedagogico, facendo ritrovare il sorriso verso il futuro ai bambini, sempre portatori di diritti inalienabili ed inviolabili. Salvatore Verde
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