Serata di approfondimento storico-letterario presso l'Itcgt
"M. Capitolo". Sabato 12 maggio alle ore 19, nell'aula magna "N.
Marrese", è intervenuto l'on. Emilio
Colombo, Senatore a vita (con nomina del 14 gennaio 2003 dell'allora
Presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi), invitato dalla scuola medio-superiore per concludere un
percorso formativo eleborato dalla prof.ssa Rosa Maria Fusco, anche poetessa di valore, e dal prof. Gianluca Rosano, nell'ambito del
progetto ministeriale "Storie interrotte". Il gruppo di studenti di
quarta (e quinta) hanno avuto modo di confrontarsi con la storia, attraverso le
vicende umane e politiche del grande meridionalista liberale Francesco Saverio Nitti (Melfi 1868 -
Roma 1953 - l'istituto tursitano lo ha prescelto tra i cinque proposti dal
Ministero della Pubblica Istruzione), già Presidente del Consiglio e più volte
Ministro nel Governo Giolitti e in
quello di Orlando. La ricerca dei
materiali, che ha richiesto un centinaio di ore di impegno (solo in piccola
parte riconosciute), con l'analisi di documenti e materiali audiovsisivi,
si è conclusa, come da indicazioni progettuali, facendo interagire il
Nitti con un altro autorevole personaggio, nel caso con Rocco Scotellaro (Tricarico 1923 -
Portici 1953), il giovane scrittore e poeta, sindaco del suo paese natale dal
1946 al 1950, su un piano puramente immaginario, ma non completamente avulso
dal contesto storico di riferimento, da qui il titolo "Coppole e
cappelli", prescelto per questo loro dialogo a distanza e di realistica
fantasia. Ne è risultato un testo stratificato e creativo, teatralmente
rappresentabile, anch'esso destinato ad entrare nel prodotto multimediale
elaborato dai ragazzi e dai docenti, con le conclusioni dell'ing. Angelo Castronuovo, dirigente
scolastico dell'Itcgt "Capitolo".
Anche se lacunoso dal punto di vista organizzativo, solo una
cinquantina i presenti, l'appuntamento si è rivelato di alto profilo umano e
culturale, per la lucida testimonianza dell'on. Colombo (Potenza 1920), figura
di primo piano del partito della Democrazia cristiana e della storia
contemporanea italiana, non soltanto della Lucania, almeno dal 1946, quando
entrò a far parte dell'Assemblea Costituente, alla prima metà degli anni
Novanta, essendo stato Presidente del Consiglio (agosto 1970-febbraio 1972), e
più volte Ministro (all'Agricoltura, Esteri, Bilancio, Finanze) e Parlamentare
europeo. Pur con qualche serio problema all'udito, conserva ancora una notevole
voglia di ascolto, soffermandosi sui risvolti della Riforma agraria nel
Metapontino (il primo atto espropriativo risale all'8 dicembre 1950), in tal
senso sollecitato dagli studenti, con le loro domande preparate anzitempo, ma
poi l'illustre politico e statista ha spaziato a tutto campo con la
personale aneddotica e memorialistica.
Testimone ancora vivente delle trasformazioni della nazione
e degli incontri avuti con i maggiori protagonisti del nostro tempo, il
Presidente Colombo ha offerto spunti di intrigante complessità, ma sempre con
tono pacato e suadente, tipico di chi si è abituato a calcare le scene
internazionali del teatro dell'alta politica. In particolare, ci sarebbe
materia per gli storici e i biografi del poeta Scotellaro, quando Colombo è
intervenuto, ha rivelato, su sollecitazione di mons. Delle Nocche, dopo l'arresto del giovane sindaco socialista
(per certe distrazioni amministrative nella gestione dei fondi) al fine
di ottenerne la libertà (la madre di Rocco si era rivolta in maniera
pressante al Vescovo, anche se spesso il figlio e il presule si
erano scontrati). "Scotellaro non mi ringraziò mai per quella vicenda, ma le
sue confidenze sulle disillusioni della politica, di non volersi più
ricandidare e di abbandonare il campo, e sulla voglia di andarsene all'Istituto
agrario di Portici (diretto da Manlio
Rossi Doria), per proseguire i suoi amati studi, me le tengo per me ancora
adesso e non le rivelo". Con ciò facendo chiaramente intendere che Scotellaro
stesse meditando di lasciare il Partito socialista, nel quale militava da
sempre.
Ma altrettanto significativi sono apparsi i ricordi legati a
don Luigi Sturzo, incontrato nella
casa romana il giorno prima della sua morte, quando gli disse: <<"Sai
Emilio, me ne sto andando, dì un'Ave Maria per me", poi si fermò, mi guardò e,
mettendosi le mani sul volto, aggiunse preoccupatissimo: "Chissà cosa succederà
domani in Sicilia", riferendosi alla forte divisione della Democrazia cristiana
nell'Isola>>. Altrettanto vivi i suoi disaccordi con l'intelligentissimo
Nitti, che lo chiamava "il Sacrestanello", essendo il melfitano un accentratore
della presenza statuale e contro il decentramento, mentre Colombo era
favorevole anche alla istituzione delle regioni; oppure l'ammirazione che il
potentino portava al finanziere Donato
Menichella (Biccari, Foggia 1896 - Roma 1894), dal 1948 al 1960 Governatore
della Banca d'Italia, che trattenne ancora un paio d'anni in servizio, per le
istintive idiosincrasie con l'economista Guido
Carli (Brescia 1914 - Spoleto 1993), che gli successe come Governatore e
che << alla mia nomina ministeriale esclamò: "Un guaio peggiore non
poteva capitarmi", ma poi abbiamo
superato il tutto, collaborando molto e bene>>.
E poco importa se il tema della riforma agraria non è
stato dominante, anzi, meglio così.
Salvatore Verde
Breve
intervista all'on. Emilio Colombo
Presidente Colombo
come sta oggi?
Come vede, porto il bastone e non sento granché
bene, ma non mi posso lamentare più di tanto, nonostante tutto.
A Tursi dopo tanti
anni, con un'accoglienza diversa rispetto al passato: che effetto le fa?
In verità mi capita di venirci, in forma privata o
di passaggio, ma l'invito di una scuola è sempre importante, per i giovani.
Poi, si sa, i tempi cambiano e noi pure.
Sul paese?
Tursi è sempre tra i più belli della regione.
Inoltre, sta mutando aspetto, ci sono tante novità positive, anche la
Cattedrale mi sembra sia stata recuperata al meglio.
E le persone?
Gli abitanti sono sempre straordinariamente ospitali
verso i forestieri. Devo molto anche agli elettori tursitani, tra i quali
conservo amicizie durature.
s.v.
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