Omaggio alla memoria del Senatore a Vita Emilio Colombo, ricordando la sua penultima visita a Tursi, propiziata dall'invito dell'Itcgt "M. Capitolo". Riproponiamo il nostro articolo e un brevissimo colloquio con il Presidente, pubblicato sul bimestrale "Tursitani", n.20, LUG-AGO 2007, anno IV (nuova serie).
LA STORIA CONTEMPORANEA NEI RICORDI INTENSI E LUCIDI DEL SENATORE A VITA EMILIO COLOMBO
Serata di approfondimento
storico-letterario presso l'Itcgt "M. Capitolo". Sabato 12 maggio
alle ore 19, nell'aula magna "N. Marrese", è intervenuto l'on. Emilio COLOMBO, Senatore a Vita (con
nomina del 14 gennaio 2003 dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio CIAMPI), invitato dalla
scuola medio-superiore per concludere un percorso formativo eleborato dalla
prof.ssa Rosa Maria FUSCO, anche
poetessa di valore, e dal prof. Gianluca
ROSANO, nell'ambito del progetto ministeriale "Storie interrotte".
Il gruppo di studenti di quarta (e quinta), che ha delegato a relazionare la
giovane Khadija RAZZOUKI, hanno
avuto modo di confrontarsi con la storia, attraverso le vicende umane e
politiche del grande meridionalista liberale Francesco Saverio NITTI (Melfi 1868 - Roma 1953 - l'istituto
tursitano lo ha prescelto tra i cinque proposti dal Ministero della Pubblica
Istruzione), già Presidente del Consiglio e più volte Ministro nel Governo GIOLITTI e in quello di ORLANDO.
La ricerca dei materiali, che
ha richiesto un centinaio di ore di impegno (solo in piccola parte riconosciute),
con l'analisi di documenti e materiali audiovsisivi, si è conclusa, come
da indicazioni progettuali, facendo interagire il Nitti con un altro
autorevole personaggio, nel caso con Rocco
SCOTELLARO (Tricarico 1923 - Portici 1953), il giovane scrittore e poeta,
sindaco del suo paese natale dal 1946 al 1950, su un piano puramente
immaginario, ma non completamente avulso dal contesto storico di riferimento,
da qui il titolo "Coppole e cappelli", prescelto per questo loro
dialogo a distanza e di realistica fantasia.
Ne è risultato un testo stratificato
e creativo, teatralmente rappresentabile, anch'esso destinato ad entrare nel
prodotto multimediale elaborato dai ragazzi e dai docenti, con le conclusioni
dell'ing. Angelo CASTRONUOVO,
dirigente scolastico dell'Itcgt "Capitolo". Anche se lacunoso dal punto
di vista organizzativo, solo una cinquantina i presenti, l'appuntamento si è
rivelato di alto profilo umano e culturale, per la lucida testimonianza
dell'on. Colombo (Potenza 1920), figura di primo piano del partito della
Democrazia cristiana e della storia contemporanea italiana, non soltanto della Lucania,
almeno dal 1946, quando entrò a far parte dell'Assemblea Costituente, alla
prima metà degli anni Novanta, essendo stato Presidente del Consiglio (agosto
1970-febbraio 1972), e più volte Ministro (all'Agricoltura, Esteri, Bilancio,
Finanze) e Parlamentare europeo.
Pur con qualche serio problema all'udito, conserva
ancora una notevole voglia di ascolto, soffermandosi sui risvolti della Riforma
agraria nel Metapontino (il primo atto espropriativo risale all'8 dicembre
1950), in tal senso sollecitato dagli studenti, con le loro domande preparate
anzitempo, ma poi l'illustre politico e statista ha spaziato a tutto campo
con la personale aneddotica e memorialistica. Testimone ancora vivente
delle trasformazioni della nazione e degli incontri avuti con i maggiori
protagonisti del nostro tempo, il Presidente Colombo ha offerto spunti di
intrigante complessità, ma sempre con tono pacato e suadente, tipico di chi si
è abituato a calcare le scene internazionali del teatro dell'alta politica.
In
particolare, ci sarebbe materia per gli storici e i biografi del poeta
Scotellaro, quando Colombo è intervenuto, ha rivelato, su sollecitazione di
mons. DELLE NOCCHE, dopo
l'arresto del giovane sindaco socialista (per certe distrazioni amministrative
nella gestione dei fondi) al fine di ottenerne la libertà (la madre di
Rocco si era rivolta in maniera pressante al Vescovo, anche se spesso il
figlio e il presule si erano scontrati). "Scotellaro non mi
ringraziò mai per quella vicenda, ma le sue confidenze sulle disillusioni della
politica, di non volersi più ricandidare e di abbandonare il campo, e sulla
voglia di andarsene all'Istituto agrario di Portici (diretto da Manlio ROSSI DORIA), per proseguire i
suoi amati studi, me le tengo per me ancora adesso e non le rivelo".
Con ciò facendo
chiaramente intendere che Scotellaro stesse meditando di lasciare il Partito
socialista, nel quale militava da sempre. Ma altrettanto significativi
sono apparsi i ricordi legati a don Luigi
STURZO, incontrato nella casa romana il giorno prima della sua morte, quando
gli disse: <<"Sai Emilio, me ne sto andando, dì un'Ave Maria per me", poi
si fermò, mi guardò e, mettendosi le mani sul volto, aggiunse preoccupatissimo:
"Chissà cosa succederà domani in Sicilia", riferendosi alla forte divisione
della Democrazia cristiana nell'Isola>>.
Altrettanto vivi i suoi
disaccordi con l'intelligentissimo Nitti, che lo chiamava "il Sacrestanello",
essendo il melfitano un accentratore della presenza statuale e contro il
decentramento, mentre Colombo era favorevole anche alla istituzione delle
regioni; oppure l'ammirazione che il potentino portava al finanziere Donato MENICHELLA (Biccari, Foggia 1896
- Roma 1894), dal 1948 al 1960 Governatore della Banca d'Italia, che trattenne
ancora un paio d'anni in servizio, per le istintive idiosincrasie con
l'economista Guido CARLI (Brescia
1914 - Spoleto 1993), che gli successe come Governatore e che <<
alla mia
nomina ministeriale esclamò: "Un guaio peggiore non poteva capitarmi",
ma poi abbiamo superato il tutto, collaborando molto e bene>>.
E poco importa se il tema della riforma agraria non è stato dominante,
anzi,
meglio così.
Salvatore VERDE
QUATTRO PASSI CON IL PRESIDENTE EMILIO COLOMBO
Presidente come sta oggi?
Come vede, porto il bastone e
non sento granché bene, ma non mi posso lamentare più di tanto, nonostante
tutto.
A Tursi dopo tanti anni, con un'accoglienza diversa
rispetto al passato: che effetto le fa?
In verità mi capita di
venirci, in forma privata o di passaggio, ma l'invito di una scuola è sempre
importante, per i giovani. Poi, si sa, i tempi cambiano e noi pure.
Sul paese?
Tursi è sempre trai i paesi più
belli della regione. Inoltre, sta mutando aspetto, ci sono tante novità
positive, anche la
Cattedrale mi sembra sia stata recuperata al meglio.
E le persone?
Gli abitanti sono sempre straordinariamente
ospitali verso i forestieri. Devo molto anche agli elettori tursitani, tra i
quali conservo amicizie durature.
S.V.
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