Con l'ufficialità del decreto, è
dedicata alla prof.ssa Carmela Ayr la prima scuola dell'Infanzia di
Tursi, ubicata nel centro storico
Dopo anni di attesa, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, ovvero l'Ufficio
Scolastico Provinciale di Matera, ha appena emanato il proprio decreto di
intitolazione a "AYR N.D. Carmela" della scuola dell'Infanzia ubicata al numero 4 di via Luciano Manara,
nei pressi della piazza Plebiscito, nel rione San Filippo Neri del centro
storico di Tursi. Si chiude nel migliore dei modi una singolare ed emblematica
vicenda burocratica che si trascinava dal settembre del 2002. Firmato dal
dirigente Mario Trifiletti e inviato
anche alla Prefettura di Matera e al
Sindaco del Comune di Tursi, il decreto è datato 11 dicembre e acquisito due
giorni dopo al protocollo dell'Istituto comprensivo statale "Albino Pierro",
nella quale istituzione educativa è inserita tale scuola monosezionale dei
bambini dai tre ai cinque anni.
Com'è noto, la proposta è stata avanzata dallo scrivente, quale
insegnate in servizio proprio in tale plesso di scuola dell'Infanzia, dopo
avere svolto un'adeguata e del tutto inedita ricerca storico-biografica e approntato tutta la
documentazione utile e necessaria.
Nonostante il convinto sostegno immediato del nuovo dirigente
scolastico Aldo Mario Zaccone (anche
poeta e autore di drammaturgia teatrale), la dedicazione alla valorosa
nobildonna tursitana ha avuto un iter inutilmente travagliato sebbene sia stata
regolarmente approvata all'unanimità sia dall'organo tecnico della scuola (il
Collegio dei docenti, in data 4 settembre 2002) che dall'organo di
partecipazione democratica alla vita scolastica (il Consiglio d'Istituto).
Subito dopo la procedura si completava senza alcun problema a livello locale e
provinciale, con la deliberazione in materia adottata il 25 settembre 2002 (verbale n. 28,
protocollo n. 13957) dal Consiglio comunale di Tursi e, un mese dopo, con la nota della Prefettura di Matera del 25
ottobre, per la ineludibile e dovuta espressione dei rispettivi pareri
favorevoli (oltre che di informazione e
valutazione), com'è stato puntualmente formalizzato. La scuola tursitana ha poi
trasmesso con immediatezza tutta la documentazione
al Ministero dell'Istruzione a Roma, inviando pure una copia integrale
dell'intero fascicolo, all'Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata,
diretta da Franco Inglese. Tale
iniziativa, dettata da prudenza e da giustificato eccesso di cautela, era
consigliata in quel periodo di transizione istituzionale e di riorganizzazione della
scuola italiana, non essendo per niente certo
in quei mesi chi dovesse
occuparsene, poiché bisogna ulteriormente rammentare che erano stati "aboliti"
i Provveditorati agli Studi nelle provincie e che i processi di decentramento
avevano attribuito molte delle competenze non solo centrali agli Uffici
scolastici regionali.
Da allora trascorrono inspiegabilmente e senza nessun esito
milioni di secondi e minuti, tantissimi
giorni, parecchie settimane, diversi mesi oltre che alcuni lunghi anni
(esattamente 3 anni, 4 mesi e 14 giorni). Eppure non ci si trovava di fronte ad un ostacolo burocratico-
procedurale o davanti a un diniego di parere affermato da chicchessia (una
casistica davvero singolare che la norma non contemplava in alcun modo).
Maturato il convincimento dopo la vana attesa, l'Istituto comprensivo ha
ritenuto doverosamente, quindi, di sanare l'evidente anomalia e di replicare
per la seconda volta la stessa procedura a livello scolastico (la
riapprovazione della proposta è del 18 gennaio 2006 da parte del Collegio dei
Docenti), esattamente come impone(va) la normativa ancora vigente, con
sensibilità e buon senso, poiché nessuno era in grado di fornire indicazioni a livello romano o potentino,
contattati telfonicamente. Infatti, non
esistendo nessun parere contrario, nel caso si fosse ripetuto (com'è poi avvenuto realmente) l'omissivo silenzio(-assenso) da
parte della gerarchia degli uffici scolastici, a tal punto si metteva di fatto
l'amministrazione scolastica sia nazionale sia regionale, qualora lo avesse
voluto-ritenuto, nelle condizioni di dover emettere comunque un successivo
decreto di nominazione della scuola dell'Infanzia. Ma anche a tale seconda
richiesta seguiva nel corso del pur lungo tempo
più ravvicinato (durato un anno e dieci mesi e sei giorni) un totale
nulla di fatto e ancora una volta senza motivazioni.
Con tali precedenti alle spalle, non è inopportuno citare la legge, il
decreto e la circolare di riferimento. Nell'ordine: la
legge 23 giugno 1927 n. 1188, "con la quale vengono fissati i termini
procedurali per l'intitolazione delle scuole (a persone decedute da almeno
dieci anni, salvo deroghe)"; il DPR n.
416 del 31 maggio 1974 e in particolare l'art.6, "con il quale vengono
individuati il Collegio e il Consiglio d'Istituto quali organi legittimati a deliberare in
materia"; la CM n. 313 del 12 novembre
1980 (prot. N. 2745), "con cui vengono dettate istruzioni in materia di
intitolazione di scuole, di aule scolastiche e di altri locali interni alle
scuole stesse".
Per correttezza, è giusto ribadire pure le parecchie telefonate
intercorse tra l'ufficio scolastico di Tursi e il Ministero e con l'Ufficio
regionale, da parte del dirigente tursitano Prof. Zaccone, per chiedere
chiarimenti, notizie e ragguagli sulla vicenda che non si sbloccava e
soprattutto sulla specifica ma incerta competenza (con un imbarazzante
sballottamento di riferimenti e un
altalenante scaricabarile tra Roma e
Potenza - tant'è che le carte non si troveranno mai più - diversamente è giusto
ancora oggi chiedersi perché non sia
stata rispettata la tempistica e il merito della richiesta). Tutto questo
mentre a livello di opinione pubblica la risaputa intitolazione cominciava ad
affermarsi di fatto, grazie anche ad alcuni articoli di stampa e al passaparola
delle famiglie dei bambini iscritti e frequentanti.
Intanto, la prof.ssa Elena
Chiari, piemontese, unica discendente diretta della straordinaria Carmela
Ayr, alla quale si è voluto dedicare la piccola ma importante scuola, non
mancava di far valere legittimamente e più volte nel corso di ogni anno solare
(per fortuna, con il senno di poi), il
proprio interessamento sull'iter e sulle risultanze provvisorie
dell'intitolazione. La riproposizione
della richiesta del 2006 sostanzialmente lo si deve a lei, alla sua tenacia,
insistenza, puntigliosità, sempre sostenute da una rigorosa tensione etica e
affettiva verso la propria nonna paterna. Nonostante tutto, però, il decreto
più volte sollecitato dal Dirigente scolastico proprio a Potenza, non è mai
arrivato (due le versioni di malaburocrazia accreditate da fonti che intendono
rimanere riservate: pare che nel capoluogo lucano si siano "dimenticati" di
passare le carte al Csa della Città dei Sassi, ma un'altra ipotesi riferisce
della scomparsa inspiegabile della pratica). L'incertezza è perdurata fino
all'autunno del corrente anno, grazie a una provvidenziale e cortese telefonata
di Rocco
Campese (pensionato, poeta e cultore del dialetto oltre che di "cose" tursitane) al Centro dei servizi amministrativi materano(l'ex provveditorato agli
studi). Lui ha avuto la giusta dritta da
P.
Fabrizio (responsabile
incaricato dell'istruttoria del procedimento con B.
Moccia), che ha spiegato la modalità definitiva per giungere all'emanazione
del provvedimento (riconfermando finalmente la
loro esclusiva titolarità in materia). Informato direttamente e con
sollecitudine dallo stesso Campese e dalla prof.ssa Chiari, ho riferito il
tutto al Dirigente Zaccone, che ha
provveduto alla tempestiva ritrasmissione degli atti a Matera.
Il resto è storia di corretta burocrazia recente. La richiesta di
intitolazione del plesso di via L. Manara della Scuola dell'Infanzia,
funzionante presso l'Istituto comprensivo "A. Pierro" di Tursi, alla "Prof.ssa
AYR N.D. Carmela" è stata nuovamente
avanzata (irritualmente per la terza volta, ma neppure questo la norma
non lo prevede, in alcun modo) dal Dirigente scolastico del predetto Istituto
in data 29 novembre 2008, su analoghe delibere del Collegio dei Docenti e del
Consiglio d'Istituto (facendo però riferimento a quelle originarie, per
intenderci). Dodici giorni dopo è arrivato in modo solertissimo l'atteso, anzi sudato e sospirato decreto,
riteniamo con profondo sollievo da parte di tutti. Tutto è bene... ma il
disappunto resta, come un piccolo neo. La vicenda doveva chiudersi prima,
com'era giusto. Senza ombre e alcun dubbio, lo meritava più di tutti proprio il
rispetto che dobbiamo senza retorica paesana ed eternamente alla memoria di
Carmela Ayr.
Salvatore Verde
|