IL DESTINO DEL BIMESTRALE
TURSITANI
È NELLA VOLONTÀ
DEI CITTADINI (E)LETTORI
È arrivato il momento della verità per la vicenda
editoriale che ci riguarda.
Il bimestrale TURSITANI affronta il periodo più
difficile per la sopravvivenza del formato cartaceo, che è quello finanziato
dall'Amministrazione Comunale e spedito
gratuitamente (a tariffa ridotta in abbonamento convenzionato, pure a carico dell'ente
locale, s'intende) a tutti i nuclei familiari residenti in loco e, a richiesta,
fino ad esaurimento delle copie stampate (prima erano 1750, attualmente sono
2000), a tutti i compaesani che vivono e
lavorano altrove, in Italia e in tutti i continenti del mondo. (Grazie al sito
personale: www.tursitani.it abbiamo scoperto che ci
sono tursitani d'origine in almeno 42 nazioni, più o meno stabilmente oppure
occasionalmente, nelle discendenze attuali).
Per i conti non proprio chiari e floridi del Comune
di Tursi, anche la cifra impegnata per l'Ufficio stampa e la realizzazione del giornale (in totale
circa 30.000 € lorde dal luglio 2006, prima erano meno di 28.000 euro,
considerando i costi congiunti ente-professionista convenzionato), può
rappresentare un'occasione di "risparmio" nel Bilancio del 2008. Sono scelte
politiche e amministrative, che rispettiamo, comunque, anche se non si
dissipano i dubbi circa l'autentica motivazione politica.
Il successo clamoroso di TURSITANI è sotto gli
occhi di tutti, come pure l'altissimo indice di gradimento, soprattutto tra i
nativi sparsi fuori del territorio locale, ma anche tra gli abitanti effettivi
della nostra Città, ne siamo convinti, pur con rare e (in)comprensibili
eccezioni. Abbiamo provato, anche tra limiti inevitabili, a fare un giornale serio,
libero e aperto, dignitoso nei contenuti, rispettoso e mai consapevolmente banale,
volendo riscrivere come potevamo la Storia (passata e soprattutto
recente) dell'amato Paese, nel tentativo in parte riuscito di avvicinare i
cittadini alle istituzioni pubbliche, di ritrovarsi intorno a una condivisa
idea di "tursitanità", di sviluppare una identità esprimibile nello stesso sentire
le gioie e i drammi della nostra comunità, di ogni suo abitante come dell'ambiente
nel quale viviamo. Obiettivo dichiarato era (e rimane), inoltre, quello di dare
il giusto merito ai grandi e veri protagonisti intelligenti e sensibili della
nostra contemporaneità, valorizzando senza preclusioni le energie positive e ignorando
volutamente le immancabili negatività, i
tanti egoismi e i devianti individualismi.
Una simile esperienza, unico precedente ufficiale e
accreditabile nella nostra contemporaneità, non passa invano, avendo lasciato
una traccia che si rivelerà duratura. Prima o poi si ritornerà, noi o altri, magari
non subito e con modalità editoriali e caratteristiche diverse. Nel ringraziare
tutti quelli che a vario titolo ci hanno offerto la loro preziosa e generosa
collaborazione, estendiamo la gratitudine a coloro che ci hanno seguito con
assiduità, affetto, intelligenza e bontà d'animo. Un doveroso riconoscimento e
disinteressato apprezzamento sono rivolti, a maggior ragione adesso, agli
amministratori del 2004, rivelatisi sostenitori lungimiranti ed editori di
riferimento correttissimi, i quali hanno
creduto da subito alla serietà e utilità del progetto, senza minimizzare gli
apporti puntuali dei dipendenti dei vari uffici comunali coinvolti.
Rimane intatto in noi l'entusiasmo e lo spirito
sostanzialmente volontaristico con il quale tutti i collaboratori hanno
affrontato l'iniziativa. Personalmente ho lavorato quasi gratuitamente, ma l'ho
fatto e lo rifarei senza recriminare nulla: meno di 1.500 euro netti all'anno, tanti
ne resta(va)no, però soggetti ad aggiuntiva tassazione reddituale, non possono
essere considerati un corrispettivo per il tempo di documentazione e di lavoro,
per il carico indotto della rappresentanza e per le energie profuse in modo
onesto e trasparente.
La
cronaca politica e giudiziario-amministrativa
recente, perlomeno degli ultimi sei mesi, non ci consente di esprimere
una compiuta
valutazione di merito sulla consiliatura in corso e sulle (in)decisioni
consequenziali dell'attuale Sindaco e dell'intera Giunta con la
maggioranza di
centro-sinistra. Loro avevano deciso (con quanta convinzione è
abbastanza evidente) di prorogare di un anno (fino al 23 luglio 2008)
lo stesso incarico di
addetto stampa e l'approntamento del giornale (con la copertura in
Bilancio). Forse,
permanendo ancora troppa confusione e incertezza sull'esito del ricorso
al Tar
per la Basilicata e, in seguito, sicuramente
al Consiglio di Stato, gli odierni amministratori hanno deciso di non
soffermarsi
o di non ritornare sulla richiesta di collaborazione formalizzata dopo
la loro vittoria
elettorale del 27 maggio 2007. Ma è bene rammentare pure che la Regione
Basilicata ci ha incluso nel gruppo ristretto
delle testate giornalistiche regionali meritevoli del contributo
previsto dalla
legge vigente (che è già nella disponibilità dell'Ente dallo scorso
mese di
dicembre).
La revoca "dovuta" del rapporto, ufficializzatami il
4 aprile dalla Commissaria prefettizia, e il successivo impegno di lei per la continuazione
da subito dell'esperienza giornalistica (riferita personalmente mercoledì 16
aprile 2008), sono gli ultimi atti in ordine temporale, prima del totale
silenzio sulla vicenda (che impone responsabilmente sia al Direttore
responsabile sia all'Editore, cioè al Comune, delle procedure burocratiche da
formalizzare al Tribunale di Matera).
Che fare, dunque? È una decisone che spetta a tutti
o quasi, e non solo a me. Si deve sempre accettare con serenità che un ciclo
possa finire, tanto ne inizia un altro con immediatezza o in prospettiva. Tuttavia,
per quanto possa valere "politicamente" e professionalmente, sono disponibile a
proseguire il lavoro editoriale solo se ci saranno le reali garanzie durature,
con le verificate condizioni oggettive, convergenti, ancorché sostenute da
iniziative pubbliche e/o private.
Se volete, per dirci la vostra opinione in merito, scriveteci
all'indirizzo e-mail:
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magari, inviandola per conoscenza anche al Comune:
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Ancora grazie ai gentili collaboratori e a tutti i
lettori. Io e voi sapremo molto presto se si tratta di addio o arrivederci.
Salvatore
Verde
NB: di questo ne parleremo in una pubblica assemblea, sabato
21 giugno alle ore 20,30, nella sala Acli
di via Roma, nei pressi della Cattedrale. L'invito è esteso a tutti gli
interessati, con franchezza e amicizia.
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