Nova Siri – Una gradita conferma per “CinemadaMare”. A Rocca Imperiale, infatti, è ospite serale della rassegna Curzio Maltese, opinionista - politologo di punta della “Repubblica”. Lo abbiamo incontrato nel pomeriggio di martedì. D. - Un gradito ritorno in Basilicata e alla rassegna. R. - Si, sono molto contento, anche se in questo anno qualcosa è cambiato. - Certo, le lotte degli operai di Melfi, la battaglia sull’elettrodotto di Rapolla e soprattutto i fatti di Scanzano J. ci hanno imposto all’attenzione nazionale, facendo emergere la dignità di un popolo. Ma anche nella società italiana le acque si son mosse. Si, è vero, il sogno del berlusconismo è già finito. Votato per le sue promesse di benessere e di ricchezze, molti si sono ricreduti alle ultime elezioni. Da voi, la stampa si è occupata solo di questa megadiscarica, mentre è una regione che meriterebbe ben altra attenzione, soprattutto a livello turistico, con una vocazione naturale del territorio Basterebbe un aeroporto per fare una seria concorrenza. E “CinemadaMare” è pure un modo per segnalare queste terre e il loro potenziale. - Dunque, il cinema è uno di questi veicoli, per far conoscere la nostra realtà, tradizione e visibilità? Proprio perché è una terra così bella, è comparsa più volte e per merito di grandi autori, come Pasolini e Rosi, ma non ancora utilizzata abbastanza, rispetto alle cose che potrebbe offrire, anche alle medie produzioni, potendo qui lavorare bene, in tranquillità e con una luce incredibile. - Vien fuori la sua passione iniziale, come critico cinematografico e televisivo. Beh, si. Lavoravo alla “Notte”dove facevo le “tramine”, le trame dei film raccontati in tre righe, esercizio di rara e difficile sintesi, dovendo risultare al contempo attraente. Non come oggi, che temo mi svelino subito come va a finire un film. Poi mi è rimasta la passione. Il cinema, in fondo, sa raccontare bene di politica e di società, regalando emozioni vere.
- Cosa pensa del digitale terrestre, con l’ampliamento dei canali. La cosiddetta Legge Gasparri è la torta sulla ciliegina o viceversa per Berlusconi, che avendo avuto la fortuna di essere eletto, si è procurato tutti i vantaggi immaginabili, come quelli avuti prima dal “CAF”. Questa legge è perfetta per Mediaset. - Murdoch neppure sarà contento… Credo che nessuno dovrebbe esserlo, tra l’altro perché taglia posti di lavori, a ben vedere. All’estero gli addetti del settore sono almeno quattro o cinque volte tanti, perché le risorse pubblicitarie sono ben distribuite. Da noi, invece, essendo concentrate e monopolizzate, non liberano possibilità per altri investitori. Ecco perché l’azienda del Presidente ha fatturato i maggiori guadagni in assoluto in Europa. Insomma, non crea vantaggi, né mercato e neppure libertà. Da noi comanda uno solo… - Ma il cinema può essere aiutato dalla televisione, a livello produttivo? Bisogna intendersi: i soldi, tanti, sono nella televisione. Ma in Italia non c’è vera concorrenza, come avviene in molti Paesi , che hanno bisogno di produrre molto e di esportare. Raramente i prodotti italiani varcano le frontiere. E tutti guardiamo le stesse cose.Rai e Mediaste, tuttavia, talvolta realizzano film interessanti, ma non c’è l’abitudine a reinvestire gli utili. Ed è un peccato che ciò non avvenga con i grandi talenti che abbiamo. - Ci sarà una terza volta, l’anno prossimo? Certamente si, soprattutto se non inquinano la zona con le scorie. Salvatore Verde
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