Da "CinemadaMare" omaggio a Pasolini. A Marina di Nova Siri "Il Vangelo secondo Matteo". Lunedì sera, ore 22, in piazza Troisi
CinemadaMare omaggia il poeta
e cineasta Pier Paolo Pasolini, considerato uno dei maggiori artisti e
intellettuali italiani del XX secolo. Il festival internazionale diretto da
Franco Rina, giunto alla dodicesima edizione, proietterà questa sera il
celeberrimo e premiatissimo "Il Vangelo secondo Matteo", nello splendore della
pellicola restaurata.
Appuntamento in piazza Troisi, alle ore 22, con l'introduzione
del regista e scenografo italiano Enzo De Camillis, pure autore del notevole
docufilm dedicato a Pasolini, "Un Intellettuale In Borgata", premio
speciale della giuria "Libero Bizzarri" (sarà proiettato domani sera).
L'evento speciale del Vangelo di Pasolini integra le diverse e qualificate
iniziative organizzate in Basilicata, ma
non solo, tutte protese alla diffusione del capolavoro pasoliniano, giustamente
"riabilitato" nelle settimane scorse anche dal Vaticano.
L'Osservatore Romano,
infatti, lo ha definito "un capolavoro e probabilmente il miglior film su Gesù
mai girato", dopo i trascorsi di pubbliche e durature polemiche sul film, allora
assai aspre per il suo antidogmatismo religioso, nonostante l'assoluta fedeltà
al racconto evangelico.
Presentato alla Mostra Internazionale d'Arte
Cinematografica di Venezia il 4 settembre 1964, ottenne il Gran Premio della
Giuria, l'opera di Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 - Roma, 2 novembre 1975) è
un film che ha fatto scuola in tutto il mondo, osannato dalla critica, ancora attualissimo
e suggestivo sul piano tecnico-stilistico ed estetico-formale.
Restano impressi
la fotografia in bianco e nero di Tonino Delli Colli, i costumi di Danilo
Donati, i paesaggi "come realmente
sono", i volti dolenti, la rassegnazione "divina" di Enrique Irazoqui, con
tutta la laica e intima sacralità di una rappresentazione che non smette di
meravigliare, avvincere e disarmare, quasi collocandosi oltra la dialettica
laicità-religiosità.
Il film fu girato in diverse località italiane, nel Lazio,
in Calabria, in diverse località della Puglia e in gran parte in Basilicata: a
Barile, nel Castello di Lagopesole e a Matera, trasformata in Gerusalemme da
una scenografia naturale come i Sassi, che l'hanno resa un paesaggio unico ed
emblema oggi di un altro Mezzogiorno.
È
certo tra i primi e più importanti lungometraggi girati in Basilicata,
capostipite lucano del cinema biblico-cristologico, (in)seguìto negli stessi
luoghi, ma tuttora insuperato, dai kolossal hollywoodiani, tra gli altri da Mel
Gibson, autore di "The Passion of Christ" (2004), Catherine Hardwicke, regista
di "Nativity" (2006), Bruce Beresford con "King David" (1985).
Un anniversario
che Matera, candidata a diventare Capitale Europea della Cultura del 2019, ha
voluto giustamente ricordare con diverse proiezioni decentrate nel territorio e
anche con la mostra "Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo cinquant'anni
dopo. Nuove tecniche di immagine: arte, cinema, fotografia", curata da Marta
Ragozzino e aperta fino al 9 novembre, nel Museo nazionale d'arte medievale e
moderna di Palazzo Lanfranchi, con la collaborazione della Soprintendenza ai Beni storici e artistici ed etnoantropologici della Basilicata e la Lucana Film
Commission.
Salvatore Verde
La Gazzetta del Mezzogiorno, lunedì 11 agosto 2014
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