Francesco Matera, regista, operatore e montatore di origini lucane
"Il cinema può non piacere, ma quando lo si ama ci si
appassiona intensamente, perché si vive
in un'altra dimensione e veniamo rapiti dall'illusione, in fondo quasi tutti noi
vorremmo essere qualcun altro". È la sintesi di un cordiale colloquio con il
trentasettenne regista, operatore e montatore Francesco Matera, autore di
programmi televisivi per la Rai e La 7, soprattutto documentarista,"ma grande estimatore
del cinema di Sam Peckimpah".
Lo abbiamo incontrato in compagnia del noto
caratterista del cinema italiano Antonio
Petrocelli, suo cugino, a Montalbano Jonico, loro paese di origine. Matera, che
è nato nel 1974 a Firenze dove vive, ha frequentato con assiduità da
giovanissimo la provincia lucana e in seguito con ritorni diradati, soprattutto
per le vacanze estive, adesso anche con la famiglia, essendo pure padre
tenerissimo di una bimba di due anni. È stata una scoperta della fase finale di Nova Siri di CinemadaMare, il festival
diretto da Franco Rina, dove è stato proiettato il film "Voi siete qui", realizzato
in con il critico Alberto Crespi. Francesco Matera, nonostante la giovane età, ha un lungo curriculum di realizzazioni.
Si forma
come regista nell'emittente musicale Videomusic, per la quale dirige
trasmissioni in diretta e registrate; alla Tv La7 cura la regia di "La valigia
dei sogni" e di diversi speciali di approfondimento cinematografico, oltre ai
servizi per il programma "Le invasioni barbariche", realizzando più di trenta
reportages in tutto il mondo per la trasmissione Alle
Falde del Kilimangiaro su RAI3; inoltre, ha diretto numerosi
video istituzionali e promozionali e ha collaborato con il Ministero per gli
Affari Esteri per la realizzazione di due documentari nell'ambito della
cooperazione internazionale in Senegal "Primoca"
e "Papel".
Presentato con i favori del pubblico e della critica alla
Mostra del Cinema di Venezia 2011, poi nominato ai David di Donatello nella
sezione documentari sul cinema, "Voi siete qui" è un'opera meta
cinematografica, nel senso che parla e si nutre di cinema, facendolo: Roma e i
set del grande cinema italiano, con interviste ai maggiori protagonisti: Furio Scarpelli, Peppino Rotunno, Giuliano Montaldo, Ettore Scola, Carlo
Lizzani, Mario Monicelli, Gianni Amelio, Vincenzo Cerami, Nanni Moretti, Carlo
Verdone, Marco Bellocchio, Armando Trovajoli. "Abbiamo fatto un lavoro sulla memoria, non sulla nostalgia.
Ritrovare i luoghi della città, ricreare le inquadrature dei grandi film del
passato, è stata per tutti noi una grande lezione e un grande onore".
Salvatore Verde
|