Il regista italo-americano Antony Buba a Tursi
Tursi - Anthony (Tony) Buba, regista italo-americano di
origini lucano-calabresi, tra i maggiori del cinema documentaristico statunitense,
è ripartito la mattina di giovedì 3 luglio, dopo una breve "visita parenti",
effettuata tra Tursi, Policoro e Valsinni. Proprio nel paese morriano è stato
ospite dei cugini Gulfo-Pipino,
negli altri luoghi è imparentato con le famiglie Gentile e Castronuovo. È
stato in Italia accompagnato dalla moglie Jannis Mac Mannish, della Penny State
University, e dalla madre Maria Angela Gentile, 87 anni,
splendidamente portati, ancora iscritta in anagrafe a Tursi, dove è nata nel
rione San Filippo nel 1921, ancora capace
di un dialetto incontaminato e simile a quello cristallizzato dal conterraneo e
quasi coetaneo poeta Albino Pierro. La signora Angiolina emigrò poi otto anni
dopo, nel 1929, con tutta la famiglia (la madre Gilda Gelsi, 1893-1990, la sorella Filomena, 1913-2002, il fratello Antonio, 1916-1944, soldato americano ucciso al fronte
italo-francese nei pressi di Ventimiglia. Tutti erano stati preceduti in
America, cinque anni prima, dal padre Pasquale
Gentile, 1889-1955, calzolaio). Si stabilirono subito in Pennsylvania, nei
pressi della grande Pittsburgh, a Braddock, "cittadina che ha visto l'espansione
e le miserie dell'industria siderurgica,
con la crisi irreversibile della Monongahela River Valley". Appena
diciassettenne lei sposò Edward Buba
(1915-1997), originario di Carafa in provincia di Catanzaro (era figlio di Antonio Bubba, 1876-1946, e di Rosaria Concetta Comi, 1884-1924,
entrambi anche di origini albanese sposatisi nel 1903 ed emigrati due anni dopo
con figlia Angela, appena nata).
Tony Buba è un cineasta
indipendente attivo dal 1974, con riconoscimenti delle università degli Stati Uniti
e dei maggiori enti e società private come il NEA, Guggenheim, Rockefeller, AFI
Grant, e inclusioni e proiezioni nei musei d'arte moderna, compreso il Moma di
New York. Anche produttore e sceneggiatore, è autore di molti e premiatissimi
documentari, tra gli altri: "Lightning over Braddock - A rustbowl
fantasy" (Lampi su Braddock - Una fantasia arrugginita, 1988), miglior
film al Festival internazionale di Birmingham in Inghilterra, "Struggles
in steel: a story of African-American steelworkes" (Lotte nell'acciaieria: una
storia di operai afro-americani dell'acciaio, 1996), il suo
riconosciuto capolavoro presentato in ogni parte del mondo, compreso al Sundance
Film Festival di Robert Redford, e di un
unico film a soggetto: "No pets" (No agli animali domestici,
1994). Adesso è impegnato in un programma radiofonico sul recupero della
cultura orale marginale in funzione narrativa, da parte di soggetti in situazione
di handicap, mentre sta realizzando, a distanza di oltre un decennio il seguito
del suo mediometraggio "Small differences" (Piccole differenze",
1997), con gli sessi protagonisti diversamente abili, allora bambini.
Il gradito ritorno avviene a
distanza di tre anni (l'ultima volta era capitato a maggio del 2005, ma il
primo viaggio in Italia della madre risale al Giubileo del 1975, seguita da
brevi incursioni di Tony nel meridione negli anni 1987-1988, e del fratello nel
1991, poi insieme nel 1995 e 1999). I tre ospiti sono arrivati sabato 28 giugno, in forma
privata, pur essendo Mister Tony, 64 anni, cittadino onorario di Tursi dal 4
agosto 2000, insieme con il fratello Pasquale
(Pat) Buba, 62 anni, notevole montatore. Tecnico abituale di George C. Romero, ha collaborato tra
gli altri con Martin Scorsese, Michael
Mann, Jonny Depp. Pat non ha
potuto essere in Italia, con la moglie Zilla
Clinton, perchè a Hollywood, dove vive ormai da un ventennio, è impegnato in
sala di montaggio per completare l'ultimo segretissimo film di e con Al Pacino (titolo provvisorio
traducibile con "Salomèheyde"), alla terza opera anche da regista. Per "Looking
for Richard"(Riccardo III. Un uomo un re) del mitico attore di origini
siciliane, Pasquale vinse il premio come miglior montatore dell'anno nel 1997
assegnatogli dall'Associazione professionale dei montatori statunitensi, mentre
"Chinese
coffee" è praticamente inedito in Italia.
Tony e le gentili signore si
fermeranno ancora alcuni giorni in Italia, nel paese natale del padre in
Calabria. Il 10 luglio il rientro negli Usa da Roma. Nel congedarsi, dopo la
visita alla casa natia di martedì, sotto il Palazzo del Barone, come nella
chiesa della Rabatana, la signora Angelina ha avuto attimi di struggimento
interiore, "come sempre mi capita quando ritorno a Tursi e, questa volta, non
solo per l'emozione di ciò che ho rivisto, ma con la consapevolezza della mia
età ", ha sussurrato in dialetto, che poi ha tradotto direttamente in
anglo-americano.
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