Intervista a Ken Loach "Ritornerò a rivedere i Sassi, in inverno". Il grande regista inglese ha visitato Matera, dopo il trionfo
a CinemadaMare di Franco Rina
"Magnifico, è
davvero un set naturale, adesso capisco perché in tanti sono venuti qui. Io ci
ritornerò d'inverno, con più calma, al massimo per un'altra edizione di
CinemadaMare di Franco Rina". È stato questo il sincero omaggio del maestro
Ken Loach, 74 anni, dopo la visita di mercoledì mattina ai Sassi di Matera e
all'organizzatore del festival, giunto alla ottava edizione.
Non si era spento
l'eco di una memorabile serata, quando, attorniato dal numeroso pubblico e da
giornalisti, appassionati e soprattutto giovani film maker provenienti da tante
parti del mondo, si era capito subito che si stava assistendo a un evento che entra
di diritto nella storia stessa della manifestazione. Il regista di Terra e
libertà - Land and Freedom (1995),
Il vento che accarezza l'erba - The Wind That Shakes The Barley (2006), Palma d'Oro a Cannes (dove è stato
invitato ben undici volte), uno dei più grandi della cinematografia internazionale,
non si è certo risparmiato, spaziando su argomenti, temi e questioni legati
alla politica, al cinema e al calcio, con l'abituale rigore dialettico e acuto senso
dell'ironia. Loach, che ha ricevuto il Leone d'Oro alla carriera nel 1994 alla
Mostra di Venezia, ha anche raccontato tra gli applausi, alcuni retroscena
dell'ultima opera Il mio amico Eric - Looking for Eric
(2009), una "tragedia a lieto fine"
interpretata e prodotta dal geniale francese Eric Cantona, uno dei miti del calcio
inglese del recente passato.
Nel ristorante
novasirese e nelle assolate stradine materane, hanno stupito non poco la sua
sconfinata curiosità di sapere anche minimi dettagli, in particolare della
storia locale civile e sociale, le condizioni di arretratezza e miseria e la
lotta partigiana, senza sottrarsi alle nostre domande. Alto, magro, gentile e sorridente, per lui la
prima volta in Basilicata e a Matera, sulle orme di Pier Paolo Pasolini, i
fratelli Taviani e Francesco Rosi.
Perché ha perso Gordon Brown?
"Era uno scarso
comunicatore, dall'espressione triste".
L'eccidio
di Londonderry in Irlanda da parte degli inglesi?
"Un fatto risputo,
adesso acclarato dalla magistratura, così si potrà meglio sorvolare su altre
brutture e rendere i Conservatori meno antipatici".
Scusi,
cosa pensa di Lady Diana Spencer?
"Vorrebbero farci
credere che sia stata dimenticata, ma non è così. Era una ragazza spontanea,
sapeva come arrivare al cuore degli inglesi, gettando scompiglio vicino alla
Corona".
Lei
non è tifoso del Manchester United.
Si, di una piccola
squadra di provincia, che non riesce a fare grandi salti, perciò devolverò a
essa pure il compenso per essere stato qui.
Il
suo rapporto con i premi, anche quelli che meno si aspetta da ambienti moderati.
"Sono sempre meglio
che un calcio nel posteriore".
Perché
i protagonisti dei suoi film sono sempre "arrabbiati"?
"Non c'è molto da
stare allegri, e oggi più di ieri siamo infelici e ricolmi di problemi
irrisolti. È il mio modo di contribuire al miglioramento della società, laddove
i partiti si assomigliano, i politici tradiscono e i sindacati non contano più.
Proprio per questo c'è tanto bisogno di maggiore solidarietà". Non a caso, il
ricordo più bello di Cantona non è legato a un suo goal realizzato da posizione
impossibile, ma al passaggio determinante per un compagno che segna, dunque
all'essere nella coralità della squadra, sapendosi mettere al servizio di essa.
Nel
suo coerente impegno civile e politico, sempre dalla parte degli ultimi e della
classe operaia, verso i nuovi poveri, da intellettuale della sinistra critica,
è stata importante l'autobiografia?
"La mia famiglia
non era proprio benestante, tuttavia, credo che ognuno prima o poi debba
scegliere da che parte stare".
Quale
potere ha il cinema di incidere?
"Può fare assai
poco realmente, perché ancora in mano a pochi capitalisti, ma si sta allargando
la possibilità per i giovani di fare cinema, anche se sono gli enti locali che
dovrebbero giocare un ruolo determinante per la realizzazione di progetti e la
loro diffusione".
Lei
conosce bene l'Italia. Berlusconi resisterà a lungo?
Ci sono buone
possibilità che la Regina Elisabetta gli sopravviva.
Salvatore Verde
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