Policoro – Antonio Petrocelli, 49 anni, di Montalbano Jonico ma residente a San Casciano Val Di Pesa, in provincia di Firenze, non è solo un grande caratterista ed eccellente comprimario della storia del cinema italiano, dalla fine degli anni Settanta in poi, ma anche persona disponibile, dall’eloquio garbato e affabile, politicamente impegnato e con una sensibilità ecologica, legatissimo alle radici lucane. Lo si capisce subito, pur dopo una breve conversazione, “bandito il Lei”, al termine della quale si ha netta la sensazione come di un amichevole e normale rapporto. “D’altronde non sono aduso alla mondanità” quasi si schernisce. Alto, magro e barba incolta, lo abbiamo incontrato casualmente al tramonto di una domenica estiva come tante, al Lido Sirena per un tranquillo caffè in un quadretto familiare, accompagnato dalla mamma e dalla compagna Marisa, madre di Camilla e Maurizio, di anni 18 e 14. E’ in vacanza da una settimana nel suo paese natale, dove appena può ritempra i legami affettivi ed esistenziali, ricambiato dalla comunità che “mi segue con sentimenti di immutato affetto e stima, e che ringrazio”. Laureato in Lettere, indirizzo storico, con una tesi su “Lotte per la terra e l’imponibile di manodopera nel Metapontino 1943-53”, pur essendo andato via a 14 anni, per studiare in Toscana, il talentoso attore è stato pochi anni fa, vincitore del prestigioso Premio Solinas sezione Racconto cinematografico con il soggetto “All’alba il pane bianco”, scritto con Franco Girardet, e autore e regista del cortometraggio “Il corpo del Che”, presentato alla Mostra Cinematografica di Venezia nella sezione Finestra sulle immagini. Il prossimo 2 agosto, invitato, sarà a Lagopesole per la presentazione del suo primo romanzo (di ispirazione autobiografica) dal titolo “Volantini ora tocca a me partire…”, prefazione di Adriano Sofri, mentre è in programmazione nelle sale l’ultimo film cui ha partecipato, il bel “Ribelli per caso” di Vincenzo Terracciano, “uno dei migliori che ho girato”, e sta per uscire l’atteso “El Alamein” di Enzo Monteleone, “nel suo farsi, un evento”. D. – Uno del Sud che ha lavorato molto nello spettacolo, sapendo fare e bene teatro, televisione, anche pubblicità, e soprattutto tanto cinema, è certo un serio e dotato professionista, ma in Italia non sono moltissimi ad essersene accorti. R.– Questo è molto vero. Ho iniziato negli anni Settanta, alternando teatro d’impegno (Sartre, Bergman, Brecht, tra gli altri, ndr.) a utile “robaccia” sul grande schermo, poi la svolta con un cinema dichiaratamente d’autore e le apparizioni in Tv in famose serie (da “Delitto in via Teulada”, “Colomba”, “Don Sturzo”, fino a “Don Matteo”, “Una donna per amico 3”, “Felipe ha gli occhi azzurri 2”, “Il giudice: Il caso Corderi”, “Un poliziotto una città”). Ho fatto ormai cinquanta film, trentotto al cinema, e fossi stato in America sarei una star. (Sgrana gli occhi rassegnato ma sorride di gusto). D. - Il suo rapporto con la televisione. Ne ho fatta un po’, qualcosa anche dignitosa ultimamente con Franco Rossi e Maurizio Zaccaro (“Michele va alla guerra” e “Cuore”) e prima con G. Bertolucci (“Effetti personali”). Richiede una scrittura audiovisiva diversa. Quella televisiva è più frettolosa, c’è poco racconto, meno elaborazione, si sta appiattendo tutto, non solo contenutisticamente, anche se da notorietà e grande pubblico. D. – Sono note le sue frequentazioni con le cosiddette scuole cinematografiche, quella toscana e quella romana, con alcuni grandi autori: 5 film con F. Nuti, 4 con c. Mazzacurati, 3 con N. Moretti e D. Lucchetti, 2 con M. Ponzi, G. Bertolucci, Monteleone. Senza dimenticare Bellocchio, Cavani, Salvatores, Giordana, Albanese, Chiesa. Si riescono dunque a mantenere i legami d’amicizia. Nel cinema è sempre difficile tutto, e oggi non ci sono molte opportunità di lavoro. Ho mantenuto buoni rapporti con molti, in particolare con Silvio Orlando e Antonio Catania, ma poi ognuno segue la sua strada. Abitare in un piccolo centro della Toscana, sotto questo aspetto non facilita le cose, e non diversamente sarebbe se fossi nei nostri paesi lucani. D. – Mi perdoni la franchezza: si ha l’impressione che la carriera pur di ottimo livello fin qui avuta, non rispecchi il suo autentico valore. Tutti pensano, anzi, che debba da un momento all’altro avere una svolta, con un riconoscimento da vero protagonista. Perché questo non è accaduto? Non è stato forse troppo selettivo nella costruzione della sua filmografia? (La compagna assentisce.) Pure questo è verissimo. Me lo sono chiesto spesso e non so darmi una spiegazione convincente totalmente, anche perché ho seguito un percorso lineare e senza rifiutare proposte significative. Sono convinto però che tutto è nelle persone stesse e forse gli altri sono (stati) più bravi, non solo come attori. Alla mia età è giusto che qualche bilancio lo si incominci a fare. (Aggiunge con serietà e modestia). D. - Il suo film si farà (tratto dal suo racconto)? Sembrava di si, poi tutto si è bloccato. Prima o poi … Prima di congedarci, per un sicuro arrivederci, appresa l’origine tursitana del cronista ha declamato alcuni versi del grande Albino Pierro, che ha conosciuto personalmente, e ha ricordato di aver recitato il “Canto del pastore errante dell’Asia” in dialetto montalbanese alla famosa astrofisica Margherita Hack, “che ha gradito”, nel giorno della onorificenza assegnatale dal comune di San Casciano. Tursi - Filmografia di Antonio Petrocelli – Montalbano Jonico, 18.9.1953. (fornita direttamente dall’agente romana Elisabetta Masotti il 29.7.2002). Teatro L’ingranaggio – Sartre Pittura sul legno – Bergman La notte dei carnefici – Giorgio Celli La bottega del pane – Brecht L’eccezione e la regola – Brecht Il drago – Schwarzs La peste – Camus Ubu re – Jarry Notte con ospiti – Weiss Piedigrotta – Cangiullo Chiar di luna futurista – Autori vari Dolce amore poesia – Caruso Pastikke – Benvenuti Chi ha paura di J. Malik – Jiga Melik Io patria e famiglia – A. Fago Tropico di Matera – A. Petrocelli Puzza di basilico – A. Petrocelli Risotto – F. Beggiato L’incompiuta di Labiche – Labiche Il meraviglioso Stalin – A. Petrocelli Sottobanco – di Domenico Starnone e regia di Daniele Lucchetti Televisione Delitto in via Teulada – Aldo Lado 1980 – Il prete di Caltagirone Colomba – Giacomo Battiato Don Sturzo – G. Fago 1983 – Effetti personali – Giuseppe Bertolucci Il viaggio difficile – G. Pelloni Ha partecipato ai varietà “Domani si gioca” e “Fuori orario” Un poliziotto una città (Rai Due, serial 13 ep.) – M. Rotundi Il giudice: Il caso Corderi – G.I. Calderone 1992 - Felipe ha gli occhi azzurri 2 – F. Farina 1994 – Michele va alla guerra – Franco Rossi Il caso Redoli – M. Martelli Indagine al microscopio – G. Lazotti 2001 – Una donna per amico 3 – M. Graffeo 2002 – Cuore – M. Zaccaro 2002 – Don Matteo Cinema 2002 – El Alamein – Enzo Monteleone 2001 – Ribelli per caso – Vincenzo Terracciano 2001 – Caruso, zero in condotta – Francesco Nuti 2000 – Metronotte – 2000 – Azzurro – D. Rabaglia 2001 - Il Partigiano Jonny – Guido Chiesa 2001 – La stanza del Figlio – Nanni Moretti 1999 – Ormai è fatta – Enzo Monteleone 1998 – Il signor Quindicipalle – Francesco Nuti 1997 – Santostefano – A. Pasquini 1997 – L’uomo di acqua dolce – Antonio Albanese 1996 – Il re di Rio (Il barbiere di Rio) – G. Veronesi 1996 - Vesna va veloce – Carlo Mazzacurati 1995 – La seconda volta – Mimmo Calopresti 1995 - La scuola – Daniele Lucchetti 1995 – Pasolini, un delitto italiano – Marco Tullio Giordana 1993 – Sud – Gabriele Salvatores 1994 - Caro diario – Nanni Moretti 1993 - Dove siete, io sono qui – Liliana Cavani 1992 - Un’altra vita – Carlo Mazzacurati 1991 – Donne con le gonne – Francesco Nuti 1991 – Il portaborse – Daniele Lucchetti 1989 – Willy Signori – Francesco Nuti 1989 – il prete bello – Carlo Mazzacurati 1989 – Palombella rossa – Nanni Moretti 1988 – Caruso Pascosky – Francesco Nuti 1987 – Strana la vita – Giuseppe Bertolucci 1988 – Domani accadrà – Daniele Lucchetti 1987 – Notte italiana – Carlo Mazzacurati 1987 - Man on fire – E. Chouraqui 1986 – Il ten. dei carabinieri – Maurizio Ponzi 1985 – Mai con le donne – G. Fago 1985 - Segreti Segreti – Giuseppe Bertolucci 1982 - Gli occhi la bocca – Marco Bellocchio 1982 - Io Chiara e lo Scuro – Maurizio Ponzi Fiore o frutto – R. Miti I Carabinieri – Francesco Massaro L’appuntamento – Biagetti SALVATORE VERDE
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