Lucania Film Festival all'insegna di Emir Kusturica. I film vincitori e i premiati
IL LIVE DI KUSTURICA COME UN FILM MUSICALE IMPROVVISATO
NEL DIRUPO. I PREMI DEL LFF VOLANO A CAVALLO TRA EUROPA ED ASIA. E CON PAPALEO
SARA' ANCORA FESTIVAL
Sarebbe riduttivo dire che la tredicesima edizione del
Lucania Film Festival si è conclusa con un concerto. Quella della No Smoking
Orchestra di Emir Kusturica nell'Arena La Salsa/Lombardi, nel centro storico di Pisticci, è
stata una performance artistica e teatrale nella quale la musica ha
rappresentato solo uno degli elementi della esplosiva creatività di un ensemble
in cui Kusturica si erge a show man di consumata esperienza. Lui, il
pluripremiato regista slavo, che solo il giorno prima aveva discusso di cinema
e territorio nella lectio magistralis tenuta in Terravecchia e che poche ore
prima del concerto aveva visitato i Sassi di Matera, sul palco, assieme alla
sua storica band, nella notte del 13 agosto, ha compiuto l'ennesima mutazione.
Kusturica
è un camaleonte capace di adattarsi con stupefacente naturalezza ed invidiabile
competenza ai più disparati contesti artistici. Nell'anfiteatro naturale del
Dirupo, a seguire la sua musica, un rock frizzante infervorato dai ritmi
balcanici, c'erano oltre 4000 spettatori, un pubblico di tutte le età
proveniente dalla Lucania intera, con ampie rappresentanze da Calabria,
Campania e Puglia. Kusturica è stato regista, cantante, chitarrista,
percussionista e scenografo di una serata unica, trasformata, ad un certo
punto, in una sorta di flash mob improvvisato con parte del pubblico chiamata
sul palco dalla band per ballare alcuni brani ed interpretare alcuni siparietti,
perché in un ora e mezza di musica, quando di mezzo ci sono creativi di questo
calibro, è possibile realizzare "numerosi cortometraggi", per dirla con un
concetto del maestro serbo, rimarcato a Matera e messo in pratica nella onirica
notte pisticcese.
Prima di dare l'ultima parola al suo ospite d'eccezione, il
Festival aveva reso ufficiali i verdetti della giuria per i film in concorso
con una brevissima cerimonia alla presenza del presidente del Consiglio
regionale di Basilicata, Vincenzo Folino e del sindaco di Pisticci, Vito Di
Trani. I numerosi premi delle sezioni competitive ben rappresentano
l'internazionalità della kermesse se è vero che le ambite "Elle" hanno spiccato
il volo verso Francia, Grecia, Russia, Norvegia, Svezia, Belgio ed Iran.
Freydoon Najafi, cineasta iraniano presente al LFF, ha ritirato il premio
speciale per il suo The Rooster, suggellando il profumo d'internazionalità che l'evento
conferma di avere con una presenza culturale dal ricchissimo profilo sociale ed
artistico. Il gran finale del LFF era stato preceduto dalla visita di Emir
Kusturica nei Sassi di Matera e poi a Casa Cava, per una intervista con Steve
Della Casa e la trasmissione Hollywood Party di Radio Tre, nell'ambito
dell'anteprima Materadio e, soprattutto, della sinergia fra l'evento pisticcese
ed il Comitato Matera 2019, che ambisce a candidare la città dei Sassi a
capitale europea della cultura. Qui Kusturica ha ricevuto gli onori di casa dal
sindaco, Salvatore Adduce, che gli ha regalato il famoso cucù, un omaggio
riservato a personalità del calibro del Dalai Lama. Al maestro serbo è bastato uno sguardo per mettere
a fuoco l'enorme spessore e le potenzialità culturali ed antropologiche di
Matera, definita quale "prova della transizione architettonica dall'est
all'ovest del mondo".
Un posto così sorprendente che "qualunque trama riuscissi
ad immaginare non sarebbe all'altezza di questo contesto territoriale". Il
resto è ancora una storia di musica a cavallo tra miti del calibro di Hendrix,
i Clash ed i Doors, citati dal regista slavo assieme a simpatici aneddoti della
sua vita, a conferma della umana familiarità con la quale Kusturica ha
incontrato i luoghi e gli amici del Festival. Nell'ultima giornata di lavori, inoltre,
c'è stato spazio anche per l'impegno sociale. Il presidente del Consiglio
regionale Vincenzo Folino e l'associazione Aipdown di Potenza hanno tenuto un
meeting sui disabili e gli eventi culturali, presentando il progetto Unipolis
rivolto a ragazzi esposti
a rischi significativi di esclusione sociale e di privazione di opportunità
culturali, formative e relazionali. Sulla Terrazza del LFF si è
discusso della responsabilità della cultura per una società sostenibile. Nonostante
una estenuante e ricchissima quattro giorni non è ancora tempo di conclusioni
per la XIII
edizione del LFF che rimanda il suo appuntamento a Pisticci per la serata del
19 agosto nell'ambito del Lucano Movie Night. In piazza Umberto I saranno
nuovamente proiettati i film appena premiati alla presenza del regista ed
attore lucano Rocco Papaleo, un amico del Lucania Film Festival che anche
quest'anno non farà mancare la sua presenza nell'ambito della prestigiosa
kermesse di Allelammie.
IL GENIO VISIONARIO DI EMIR KUSTURICA
Ci
sono i direttori d'orchestra, bravi professionisti e maestri di musica, in
grado di eseguire più o meno bene e a volte magnificamente le partiture che
hanno a disposizione e poi ci sono i grandi compositori, coloro i quali creano
musica che prima non esisteva. Così è per il cinema: pochi sono i grandi
autori che grazie alla forza della loro creazione riescono ad imporsi sulla
scena mondiale affermando la loro presenza contemporaneamente al main stream,
attualmente nelle mani di Hollywood, senza che questo li sovrasti. Negli ultimi
20-25 anni, a livello europeo, sono solo 3 i grandi registi ad essere riusciti
a creare un nuovo cinema: Lars Von Trier, Emir Kusturica e Pedro Almodovar.
Questi
possono indiscutibilmente ed univocamente essere definiti dei geni. Emir Kusturica
in particolare è riuscito a coniugare sfrenata libertà artistica, enorme
successo di pubblico, universale riconoscimento della critica e grandi premi
(mentre alcuni registi trascorrono l'intera carriera senza essere neanche
candidati, lui ha collezionato, tra l'altro: 2 Leoni d'Argento e 1 Leoncino
d'oro al Festival del Cinema di Venezia, 2 Palme d'oro al Festival di Cannes, 1
Orso d'oro e diverse nomination agli Oscar). In particolare nei suoi film il
confine tra autenticità ed artificio risulta indefinito, il suo cinema è una
raffigurazione pagana e surreale del caos. Un caleidoscopio di immagini
eccessive, grottesche e poetiche, che attraverso una maiuscola sperimentazione
estetica aggiunge qualcosa al mezzo cinematografico. Molti lo considerano il
Federico Fellini balcanico, la verità è che Emir Kusturica rappresenta una
punta di diamante dalla cinematografia contemporanea.
IL
LUCANIA FILM FESTIVAL E' UN MIRACOLO: IERI L'INTENSA E AFFOLLATA LECTIO
MAGISTRALIS DI KUSTURICA NELLA QUALE E' STATA LANCIATA UNA PROPOSTA DI
GEMELLAGGIO TRA PISTICCI E KUSTENDORF
"In
Europa dell'Est, le ultime roccaforti del buon cinema sono i festival e presto
anche qui da voi, per trovare immagini autentiche, non si potrà più contare
sulle sale cinematografiche". In una serata gremita di gente, il pluripremiato
ed eclettico Emir Kusturica ha lanciato la sua provocazione dal palco della
Sala piccola della XIII edizione del Lucania Film Festival che lo ha visto
assoluto protagonista nella terza giornata di proiezioni e spettacoli. Le sue
parole hanno dato vita ad un'inquadratura in cui l'immagine della kermesse
pisticcese coincide con la visione del grande artista serbo. Il LFF è il
festival dei luoghi e delle persone, è lo spazio entro il quale giovani
video-maker possono confrontarsi con registi affermati in un clima di
familiarità e prossimità da cui sono banditi i red carpet e gli abiti da
cerimonia. Da Pisticci a Kustendorf - il piccolo villaggio serbo interamente
realizzato in legno di recupero fatto costruire dal regista nel 2004 anche per
accogliere il suo festival dedicato alla settima arte - il passo è davvero
breve.
E allora, perché non pensare ad un gemellaggio fra le due realtà? La
domanda è nata spontanea in tutti gli spettatori, numerosi e attenti, ed è stata
formulata dalla moderatrice della Lectio magistralis "Cinema e Territorio", la docente universitaria di Storia e Teoria
del Cinema, Manuela Gieri. Il "perché no?"
dell'autore di Underground apre a Pisticci prospettive inimmaginabili. Perché
non valorizzare una relazione edificabile sulla volontà comune di selezionare
il meglio della proposta cinematografica dando priorità alla qualità piuttosto
che alla quantità?
Kusturica lo sottolinea riportando un aneddoto autobiografico legato alla sua
esperienza di giurato: "Quando ero a Cannes nell'84, i film candidati e
selezionati erano solo 600; oggi sono diventati circa 3700. E' un chiaro
segnale che la quantità sta distruggendo la qualità ed è proprio questa la
ragione che mi ha spinto ad organizzare un festival per incoraggiare i giovani
autori che non riescono ad emergere a causa delle logiche imposte dalle major
del settore che, puntando alla semplificazione, dettano i canoni estetici
seguendo esclusivamente i gusti del mercato".
Perché non creare un ponte fra
due luoghi lontani eppur così simili, due realtà che stanno puntando sul cinema
e sul sul suo indotto come veicolo di sviluppo dei territori? "Per me in un
film, lo spazio viene prima del tempo - ha confidato il regista serbo - ma oggi
i diktat imposti da Hollywood determinano una carenza in tal senso che si può
rilevare nella maggior parte dei film in circolazione". Nota di colore che ha
divertito l'intera platea, il riferimento alla nota attrice Angelina Jolie
recentemente passata dietro la cinepresa per girare un film sulla guerra in
Bosnia. "Come può una diva barricata nella sua superlussuosa villa realizzare
un film del genere senza aver conosciuto da vicino il dramma di un territorio
lacerato dalla violenza"? Il rapporto della settima arte con il territorio è la
direzione che verrà seguita per consolidare il gemellaggio tra il piccolo regno
di Kusturica, location de "La vita è un miracolo", e la cittadina jonica
lucana: Kustendorf come Art Zone, il progetto candidato agli Awards dello sviluppo creativo promosso dagli
organizzatori del Lucania Film Festival per il recupero del centro storico di Pisticci attraverso la trasformazione
delle tipiche lammie in unità polivalenti, destinate non solo ad ospitare gli
artisti coinvolti a vario titolo e in differenti momenti dell'anno
nell'attività del Festival, ma anche ad accogliere attività laboratoriali e
multimediali.
"Conosco ogni singola battuta e frammento della produzione felliniana e
viscontiana e so in che misura i loro film attingano alla tradizione del territorio",
ha detto il regista che forse non immaginava di aver percorso le stesse strade
e di aver attraversato le stesse piazze che 50 anni fa furono immortalate in
bianco e nero dal grande Luchino e dai suoi collaboratori durante i
sopralluoghi in Lucania che hanno preceduto le riprese del capolavoro "Rocco e
i suoi fratelli". Ogni luogo ha qualcosa da narrare e anche Pisticci ha saputo
raccontare la sua piccola ma importante storia ad uno dei maestri del cinema
contemporaneo che fin dalla prima pellicola non ha nascosto l'influenza che il
cinema italiano ha avuto sulla sua crescita artistica.
I FILM VINCITORI AL XIII LUCANIA FILM FESTIVAL
La Giuria del Lucania Film
Festival, composta
dal torinese Massimiliano De Serio, dalla moscovita Elizaveta
Skvortsova e dalla fiorentina Martina Della Valle, ha proferito i suoi verdetti
sui film in concorso e consegnato i premi della XIII Edizione.
SHORT FILM SECTION
- Miglior Film (Premio Amaro Lucano) - "Tuba Atlantic". Norvegia. Regia: Hallvar Witzo. Film sul potere dell'arte
di toccare l'invisibile, combinando al meglio e con grande ironia, script,
immagine, suono e recitazione. Tutto dentro un paesaggio impregnato di sublime.
- Miglior Soggetto (Premio Fondazione Carical) - "I
could be your grand mother". Francia. Regia: Bernard Tanguy. Un soggetto che fa emergere
dalla realtà il suo lato più inaspettato e umano allo stesso tempo.
- Miglior Fotografia - ex aequo: "Parmi
Nous". Francia.
Regia: Clement Cogitore. Per la capacità
della camera di mettere al centro del discorso estetico l'essere umano, di fronte
a se stesso e all'universo; "Killing the chickens to scare the monkeys"
- Svezia. Regia: Jens Assur. Per la maestria nell'uso del dispositivo
cinematografico, capace di essere originale motore narrativo.
- Miglior Tecnica (Animazione)
- "Oh Willy". Belgio. Regia: Emma De Swaef, Marc James Roels. Per
l'originalità del materiale usato, le immagini potenti e la coerenza tra forma
e contenuto.
- Miglior Attore (Fiction, premio
Banco di Napoli) - Alain Eloy nel film "Nuit blanche".
Belgio. Regia: Samuel Tilman
- Miglior Attrice (Fiction, premio Banco di Napoli) - Christina Baltzi nel
film "Zodiac". Grecia. Regia:
Konstantina Kotzamani
- Premio
speciale LFF all'attrice Stephani Capetanides nel film tedesco "Puppe, icke, &
der dicke" di Von Felix Stienz.
- Premio Speciale - "The rooster". Iran. Regia: Freydoon Najafi.
Per il lavoro umano e artistico, capace di creare una storia che ha radici
profonde in una comunità, affrontando temi come la vita e la morte in forma di fiaba corale.
FEATURE FILM SECTION
- Miglior Film (Premio Amaro
Lucano) - "Siberia mon amour". Russia. Regia: Slava Ros . Il
film tratteggia con impeccabile padronanza di ogni elemento e ogni dispositivo
cinematografico, il desiderio umano e il miracolo di un inatteso contatto
umano.
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