Salvatore Verde presiede la giuria di
esperti di "CinemadaMare"
Ospiti l'assessore regionale Autilio e
il presidente della Provincia Stella
Nova Siri - Terzo
appuntamento con "CinemadaMare". Mercoledì, alle ore 21,00 in piazza Massimo
Troisi, dopo il saluto dei rappresentanti istituzioni regionali e provinciali,
si comincia con la proiezione dei film brevi in concorso.
A seguire, ci sarà il film "Ovatta e acetone", realizzato
dal professor Damiano Stincone, con
la collaborazione di Giuseppe Rotunno,
e la partecipazione dei ragazzi dell'Isisi "Pitagora" di Montalbano Jonico e
dei licei di Nova Siri al termine del progetto "Laboratorio Cinematografico".
Organizzato dalla scuola e finanziato dalla Regione Basilicata,
quest'iniziativa ha dato la possibilità ai giovani studenti di partecipare a
uno stage formativo di "CinemadaMare" durante la tappa campana di San Potito
Sannitico (Caserta).
Per Franco Stella, presidente della Provincia di
Matera: "E' un grande piacere per l'Amministrazione provinciale essere presenti
a supportare questa lodevole iniziativa, peraltro nata dalla passione per il
cinema del nostro conterraneo Franco
Rina. ‘CinemadaMare' è giunto ormai alla settima edizione, promuove cultura cinematografica e,
soprattutto, permette alla Basilicata di farsi conoscere anche all'estero".
L'assessore regionale alla Formazione, Lavoro, Cultura e
Sport, Antonio Autilio ritiene che: "CinemadaMare
è un evento importante, di grande rilevanza a livello nazionale. Merito di
questo va anche alle capacità del suo direttore che ha creato un evento e l'ha
fatto crescere ogni anno. Ho seguito le vicende del festival anche quando è
stato fuori regione e ho notato un grande successo, con la partecipazione di
registi importanti, ma anche emergenti. Questa manifestazione è inserita all'interno
di BasilicataCinema (un progetto finanziato dal ministero per i Beni e le
Attività Culturali che include diversi eventi lucani) il cui tema di quest'anno
è il "Mediterraneo" e questa manifestazione ben si inserisce al suo interno".
Ha vinto la serata del 10 agosto e parteciperà alla
finale del festival "Life in the gutter gate" della pakistana Firouzeh
Usufzay. Oggi, invece, la giuria sceglierà quale film breve mandare in
finale tra: "Il mio nome non è importante" di Emanuele Pisano (Italia,
fiction, col., 8 min.), "Clacson" di Takehito Kuroha (Italia, fiction,
col., 5 min.), "Bill's visitors" di Simon Deshon (Australia, commedia,
col., 9 min.), "Train 44" di Alexander Chernov e Julia Iskahakova
(Russia, documentario, col., 25 min), "Rough cut" di Firouzeh Khosrovani
(Iran, documentario, col., 22 min.) e "Asamara" di Jon Garano e Raul Lopez
(Spagna, documentario, col., 9 min.).
Resi noti i nomi dei componenti della giuria di esperti
che il 15 agosto assegnerà i premi per la miglior regia, attore, sceneggiatura,
fotografia, montaggio e colonna sonora originale. Presidente è Salvatore
Verde (giornalista e regista) affiancato da: Salvatore Gentile
(psicologo), Armando Lostaglio (critico cinematografico e vicepresidente
Cinit), Giovanni Mitola (architetto) e Pierantonio Lutrelli (giornalista).
Intanto, i circa 80 giovani filmakers, provenienti da
tutto il mondo e presenti a Nova Siri, hanno cominciato a girare i loro film
per le strade della città in vista della "Weekly Competition" dell'ultima
serata, quando ci sarà anche la premiazione del miglior prodotto audiovisivo
realizzato in quest'ultima settimana di festival.
Sinossi di "Ovatta e acetone" - E' la storia di
una donna, che dopo molti anni, ritorna nella casa dove ha trascorso la sua infanzia
e adolescenza. Sia in macchina sia quando entra in casa, si sofferma
attentamente su tutti i luoghi che l'hanno vista crescere. Rivede, in modo
particolare, la camera da letto dei genitori, dove lei aveva trascorso
tantissimo tempo ed, in particolare, la specchiera, davanti alla quale,
nell'atto di truccarsi (da qui il riferimento all'ovatta e all'acetone), aveva
fatto infiniti sogni, immaginandosi una vita diversa da quella che allora
conduceva con i suoi genitori, da cui non si sentiva compresa. In particolare,
aveva spesso immaginato di essere la donna che, in genere, veniva stampata
sulle copertine delle riviste di guerra e, quindi, desiderata dagli uomini,
venendo abbracciata anche da uno di essi. Alla fine, dopo il momento del
ricordo, la donna, dopo essersi guardata ancora una volta allo specchio, esce
chiudendo con molta attenzione la porta, facendo, infine, un gesto che
testimonierà il definitivo allontanamento dal suo passato.
Ufficio Stampa "CinemadaMare":
Leandro Domenico Verde
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