Successi artistici in Italia e Olanda per Antonio Petrocelli, talentuoso attore lucano-toscano anche esperto di Pierro
Positivo periodo di intensa attività creativa sui palcoscenici olandesi e in
Italia per l'impegnato attore teatrale e televisivo Antonio Petrocelli, lucano
di Montalbano Jonico, ma residente da decenni con la famiglia in provincia di
Firenze, a San Casciano in Val di Pesa (dove è pure uno stimato consigliere comunale). Anche
sensibile scrittore e romanziere, tra i più intensi caratteristi del cinema
italiano (ha lavorato tra gli altri con Moretti, Bellocchio, Nuti), nello
scorso mese di novembre è stato invitato ad Amsterdam della Società Dante
Alighieri, "frequentata con gran seguito da molti olandesi e non solo italiani",
per leggere (nelle versioni dialettale e in italiano) le poesie d'amore di Albino Pierro, poeta di
Tursi tra i grandi del Novecento e più volte candidato al Nobel alla fine degli
anni Ottanta.
Le liriche sono tutte inserite nel libro Il bacio di mezzogiorno, dallo stesso Petrocelli tradotte dal
dialetto tursitano in lingua, con apprezzata filologia critica. Edita nel 2008
da ArchiviA di Rotondella, del giornalista Battista D'Alessandro, la racconta
antologica rappresenta la prima traduzione in olandese delle liriche di Pierro,
curata da Silvia Terribili, dell'Istituto italiano di Cultura di Amsterdam, e
da Maria van Daalen, nota poetessa dei Paesi Bassi. "Con grande sorpresa, mi
sono reso conto dello straordinario gradimento del pubblico per la poesia
pierriana e ancor più quando uno spettatore olandese, che ha frequentato il
corso di lingua italiana, ha avuto modo di esercitarsi a leggere il mio romanzo
Volantini, confessandomi di essersi
appassionato tanto che a Firenze ha voluto visitare il liceo in cui è
ambientato il racconto". La tournèe è proseguita con l'esibizione all'università
di Groningen, nell'estremo nord dell'Olanda, ospite della prof. Maria Carmela
D'Angelo, che ha organizzato un parterre molto competente sulla poesia e i
problemi della traduzione, essendo loro interessati a capire e a sentire la
poesia in tursitano.
Al
rientro in Italia, la declamazione futurista all'Università della Calabria a
Rende, ospite del Centro Arti Musica e Spettacolo, dove Vittorio Cappelli si
occupa di Storia delle migrazioni e di Futurismo. "Il professore mi aveva già
chiamato per leggere i poeti futuristi, in questa occasione ha voluto che
declamassi quelli del sud e calabresi in particolare (Leonida Repaci, Enzo
Benedetto, Geppo Tedeschi, Luca Labozzuetta, senza dimenticare i pugliesi Franco
Casavola, Vittorio Bodini, i magnifici napoletani Cangiullo, Balla, Bellanova,
i siciliani Quasimodo, Mazza e naturalmente anche Marinetti, Depero, Palazzeschi,
Papini, Farfa, Fillia e altri)", sintetizza Petrocelli. Un'ora e venti di
declamazione dal ritmo forsennato durante le quali si è confermato abile
istrione e in ottima forma. "Mi sono allenato raccogliendo quintali di olive
nelle mie terre di Montalbano nei giorni scorsi - aggiunge - Per fare queste
cose, leccornie letterarie, ci vogliono voraci intenditori che com'è noto scarseggiano".
In
questi giorni ha ripreso a girare per la fortunatissima serie televisiva de "I
Cesaroni" a Cinecittà.
Salvatore
Verde
dal quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno
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