Tursi - Ritorna dopo due anni il grande documentarista italoamericano Anthony Buba. Arriverà nella giornata di sabato a Valsinni, presso i parenti Gulfo-Pipino, dove si tratterrà fino al successivo mercoledì, “ma ci sarà tempo per incontrare pure i genealogici familiari tursitani e policoresi, oltre a visitare Matera”, ci ha comunicato. La breve permanenza è legata agli impegni di lavoro, dovendo il regista proseguire per la Turchia. Lo accompagnano alcuni cugini nati negli Usa e la madre Angiolina Gentile, 84 anni, ancora iscritta nell’anagrafe di Tursi, paese dal quale emigrò bambina con tutta la famiglia nel lontano 1929, per stabilirsi a Braddock, nei pressi di Pittsburgh, in Pennsylvania. Tony Buba, 61 anni, anche produttore e sceneggiatore, è autore di molti e premiatissimi documentari, tra gli altri: “Lightning over Braddock - A rustbowl fantasy” (Lampi su Braddock – Una fantasia arruginita 1988), “Struggles in steel: a story of African-American steelworkes” (Lotte nell’acciaieria: una storia di operai afro-americani dell’acciaio, 1996), e di un unico film a soggetto: “No pets” (No agli animali domestici, 1994). Dal 4 agosto 2000 è cittadino onorario di Tursi, con il fratello Pasquale Buba, 59 anni, eccellente montatore cinematografico a Hollywood (premiato nel 1997 dall’Associazione professionale dei montatori statunitensi, per il film di e con Al Pacino “Riccardo III – Un uomo, un Re”), tecnico abituale di Gorge Romero, mentre l’ultima collaborazione è quella con Martin Scorsese per “Gangs of New York”. E’ desiderio di Tony Buba fermarsi presto e più a lungo in Italia, “almeno per alcuni mesi, solo così potrei approfondire la vera conoscenza delle mie radici”. Salvatore Verde
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