Nova Siri - E’ calato domenica notte il sipario sulla seconda edizione di “CinemadaMare”, la rassegna internazionale con seminari di formazione sul cinema, diretta da Franco Rina, giornalista del network “La 7”, ma di origini novasiresi. Protagonista assoluta dell’ultima sera, è stata la regista tedesca Margarethe von Trotta, tra le grandi del cinema mondiale, che ha presentato “Rosenstrasse”, la sua penultima opera, accolta calorosamente in piazzetta Troisi. Ha poi premiato i vincitori del concorso, consegnando a notte fonda il premio “Epeo 2004” a Marco Chiarini, 30 anni, di Teramo, autore di “Esercizi di magia”, primo classificato dalla giuria popolare, seguito da “Deadline” (14’) di Massimo Coglitore, e da “Ciancià” (14’) di Andrea Buffarato. Ai tre giovani sono andati anche, rispettivamente, 2500, 1500 e 1000 euro. La critica ha segnalato all’unanimità “Pulse of the city” (15’), di Eef de Graaf, trentaduenne olandese di Rotterdam. Per un primo bilancio, abbiamo ascoltato lo stesso Rina, animatore della manifestazione, ormai tra le maggiori in Italia e in Europa.D. Soddisfatto?R. Certamente si. E’ stato un successo straordinario, oltre ogni previsione, che autorizza a pensare in grande per il futuro. Le stesse cifre sono indicative: 850 i film candidati, ma solo 128 quelli ammessi, 42 sono arrivati in finale, sette dei quali selezionati per la finalissima. Ogni sera una settantina di giovani autori era presente alle proiezioni, insieme ad un pubblico calcolato complessivamente in circa 4000 nella fase itinerante, svoltasi nei comuni di Canna, Montegiordano, Rocca Imperiale, in provincia di Cosenza, e Tursi, Rotondella e San Giorgio, e altrettanti nelle serate di Nova Siri, senza dimenticare che 1204 persone hanno fatto parte delle giurie popolari. Sono grato, perciò, a tutti gli intervenuti, ai sindaci e ai collaboratori, perché il progetto, un sogno lo scorso anno, si è realizzato com’era previsto. Quali le ragioni? Ritengo per la novità della formula organizzativa (accordo degli enti locali, studio e proiezione pomeridiana dei classici del cinema italiano, confronto tra autori e con i maestri), per quantità e livello di partecipazione (studenti e filmakers italiani e dell’Olanda), per l’autorevolezza degli ospiti, mai solo per una passerella (grandi cineasti e sceneggiatori, documentaristi, come Frans Weisz, dei Paesi Bassi, e la stessa Margarethe von Trotta, e gli italiani: Vincenzo Cerami, Giuliano Montaldo, Damiano Damiani, Edoardo Winspeare, Pasquale Squitieri, Lidia Ravera, Andrea Purgatori, ma anche giornalisti e studiosi: Vincenzo Mollica, Curzio Maltese, Achtner, Andrea Castelvecchi), per la stessa attenzione del mondo del cinema e dei media (il patrocinio di: Ministero per i Beni e le attività culturali, Centro sperimentale di cinematografia e Cinecittà, RaiSat e Rai Cinema, con “La7”, e un centinaio di articoli, su circa trenta testate diverse), che non ha eguali in analoghi eventi in Basilicata. Insomma, altri parlerebbero semplicemente di trionfo. La qualità dei film brevi in gara? In genere, di elevata qualità tecnica, nei diversi apporti tecnici e artistici, forse favorita dal digitale, ma anche dalla selezione effettuata. Alcune serate da incorniciare? Ricordo con emozione quella dedicata a Massimo Troisi, con la sorella Rosaria; divertente quella con i tre attori lucani: Rocco Papaleo, Antonio Petrocelli e Domenico Fortunato; il culmine con la von Trotta. Cosa migliorare ancora? Sempre la quantità e la qualità degli autori, il livello del concorso. Cosa la spinge? Mi piace nutrire qui i miei sogni e realizzarli, sperando che tutte le istituzioni della Regione entrino davvero in gioco. Salvatore Verde
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