Adamo DIGNO è nato a Policoro (Mt) il
18 febbraio 1980, ama il calcio come i fratelli Filippo, Fortunato e Alessio.
Dal luglio 2006 è sposato con la materana Marisa
LAMACCHIA, studentessa di Lettere all'Università di Basilicata a Matera. Ragazzo
umile e volenteroso, comincia a giocare a calcio sin da piccolo nella locale
squadra del Tursi Sc '88, allenata da mister Gino BARBETTA. Qui si mette subito in evidenza diventando di fatto
il leader indiscusso della squadra e punto di riferimento per i giovanissimi compagni.
Nel 1994 passa a Policoro nelle categorie giovanili del "Padre Minozzi", dove
giocherà sino al '97, poi per merito sarà chiamato in Eccellenza, dove farà
l'esordio con un goal nella quart'ultima gara e vincerà il campionato. L'anno
seguente gioca sempre a Policoro in Serie D, ma la squadra non riesce a
salvarsi e retrocede. Nel '98-'99 va al Locorotondo in serie D, ma a dicembre
lascia per trasferirsi a Matera, disputa il campionato di Eccellenza e lo vince.
Al Matera si lega per 5 anni, sempre in
serie D. Nel 2004-05 va in forza al Taranto in C2, ma dopo vari problemi lascia
a dicembre, senza aver fatto alcuna presenza, e passa al Cosenza in serie D,
spinto dalla voglia di giocare. Nel 2005-06 è con il Francavilla in Sinni, nella
stessa serie, per ritornare poi a Matera dove attualmente gioca. "Al momento in
cui scriviamo non sappiamo ancora se riusciremo a salvarci, ma lo speriamo".
Centrocampista di interdizione di qualità, che
gioca la palla con facilità e ogni tanto trova anche il goal, Adamo è giocatore
fisicamente dotato, tecnico e resistente, professionista sia in campo che
fuori, si è sempre allenato con impegno e dedizione, senza mai anteporre nulla
all'amore per il calcio, "moglie a parte". E' attualmente il calciatore
tursitano che milita nella categoria più alta, e con lui si conclude il ciclo
delle interviste ai protagonisti del calcio di oggi.
D. Da piccoli
giocavamo insieme nella squadra del mister Barbetta e ho un ricordo ancora vivo
delle tue punizioni "a sorpresa" che ci fecero vincere molte partite, le calci
ancora così?
R. Si ricordo bene. Era una tecnica insegnatami dal
mister. Mi avvicinavo alla palla senza chiedere la distanza e la tiravo dentro
la porta. Purtroppo è stata solo una parentesi, possibile nelle categorie
giovanili, non si segna più così. Anche se di recente ho visto segnare un gol
simile, realizzato dal Manchester credo, in Champions League.
Un ricordo
calcistico che ci racconti con piacere?
L'anno scorso, dopo un campionato così e così,
facciamo i play-out, all'ultima gara di ritorno decisiva per le nostre sorti,
segno il gol del definitivo uno a zero che consente di salvarci.
Come ti sei
trovato a Matera, città in cui hai giocato molti anni?
La
Città
dei Sassi è una piazza importante, ti può dare tanto ma anche togliere altrettanto.
E' difficile che ti lascino andar via, ci sono sempre ambizioni.
Parli per
esperienza personale?
Si, anche. Nel 2002-03, eravamo in ritiro con la
Cremonese e lo Skodaxanti (squadra di serie A greca, che giocò i preliminari
di Coppa Uefa), e disputammo un triangolare. Gli osservatori della Cremonese mi
videro e il loro presidente mi offri tre anni di contratto, è stato il Matera
che volle trattenermi a tutti i costi e non mi lasciò andare perché quell'anno
voleva vincere il campionato. La squadra era davvero competitiva, c'erano il
portiere Saviano che l'anno scorso
ha esordito in Serie A con la Reggina, e che attualmente milita
nel Cassino, Donadoni che gioca
nell'Albinoleffe, ma anche Ginobbia
e Garrone che militano in C2. Quell'anno
il Presidente fece una bella squadra, che se l'avessimo avuta quest'anno,
avremmo stravinto il campionato quasi come l'Inter, perché obiettivamente il
livello calcistico si è un po' abbassato.
Come andò a
finire quel campionato invece?
Riuscimmo a raggiungere i play-off, vinecerli
significava la C2. Ma vincemmo in casa e
perdemmo fuori, e non fu sufficiente per passare il turno. E' stato un treno
perso. Volevamo salire. Avevamo una grossa Società, un grande sponsor come la Nicoletti Salotti e un'ottima squadra.
Un anno
andasti al Taranto in C2, però non giocasti nemmeno una partita, come mai?
Ci tenevo molto ad esordire in C2, ma per problemi
contrattuali non ho potuto giocare e ho dovuto lasciare la squadra.
L'anno
prossimo pensi di fermarti a Matera?
Sinceramente non lo so. Spero di raggiungere la
salvezza e poi ci penserò. Valuterò altre proposte.
Se valuti,
vuol dire che ci sono state...
(Sorride) Si ma non credo sia necessario renderle
pubbliche.
Qual è il tuo
ruolo in mezzo al campo?
Gioco sia come centrocampista centrale sia come
esterno, ma all'occorrenza anche come terzino, diciamo che sono abbastanza
flessibile come collocazione tattica.
Che rapporto
hai avuto con gli allenatori e c'è ne uno che ti ha colpito in particolar modo?
Quasi tutti i mister mi hanno lasciato qualcosa, ma
il mister Pasquale LOGARZO, oltre a
essere stato un grande calciatore con esperienze in serie B e in C, è un grande
allenatore con cui ho ottimi rapporti, magari...si vedrà.
Hai 27 anni e
ti sei sempre dedicato al calcio, pensi di poter fare il salto di qualità?
La speranza è l'ultima a morire, speri sempre di
poter fare il grande salto. Io intanto mi impegno sempre giorno dopo giorno,
sperando che poi il lavoro paghi.
Come vedi la
situazione calcistica in Basilicata?
In Basilicata siamo molto penalizzati, non abbiamo
squadre importanti e di conseguenza pochi osservatori e procuratori. Ci sono
molti ragazzi davvero capaci che avrebbero potuto fare strada, ma così non è
stato. Calcisticamente siamo limitati ed è un peccato, perché c'è ne di gente
che sa giocare a calcio.
Qual è il tuo
rapporto con Tursi?
Tursi è sempre nel mio cuore, ci sono molto legato
anche perché c'è la mia famiglia e ci vengo spesso, abitando non lontano. Poi
qui ho vissuto la mia infanzia calcistica, stupenda. Ho avuto molte
soddisfazioni. Spero di vedere il Tursi in futuro in una categoria che gli sia
più congeniale, più alta rispetto alla Seconda e alla Terza di oggi.
Attualmente
non ci sono le condizioni perché tu possa tornare, ma pensi che un giorno...
Oggi non posso dare una risposta, penso a fare bene
a Matera, poi il futuro riserva sempre sorprese. Mai dire mai.
Fortunato,
Alessio, Filippo ADDUCI e Giovanni MARRA, ci hai mai giocato insieme e cosa pensi
di loro?
Ho giocato con Filippo nelle giovanili e in Serie D
a Policoro, con Giovanni ho passato l'infanzia calcistica, mentre con Alessio
c'è stata una breve parentesi a Matera. Con Fortunato invece non ho mai giocato
ufficialmente. Credo che anche loro siano stati penalizzati dalla situazione regionale,
ma potrebbero giocare tranquillamente in categorie superiori. Alessio poi è
giovane e anche se ha avuto poco spazio, soprattutto quest'anno, spero possa
emergere e tirare fuori tutto il suo valore. Se potrò fare qualcosa per
aiutarlo a ritrovarsi lo farò.
Che consigli
dai a chi comincia a giocare a calcio?
Anche se emergere è difficile, serietà, umiltà, e
professionalità sono alla base, ci vuole spirito di abnegazione, avendo sempre
chiari gli obiettivi.
Leandro VERDE
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