Intervista
a Luciano Virgallito, presidente della polisportiva Aurora "Nicola Russo" Tursi:
"L'anno prossimo lascio"
Cinque
anni per riportare il calcio tursitano ai fasti di un tempo. E' quanto ha
impiegato la Polisportiva Aurora "Nicola Russo" presieduta da Luciano
Virgallito, 42 anni, imprenditore tursitano, per scalare i campionati
dilettantistici, dalla Terza categoria al sogno della Promozione, con la corsa
per l'Eccellenza ancora a portata di mano tramite i play-off. Perché sognare in
fondo non costa nulla e, come diceva il compianto Tonino Guerra, poeta e
sceneggiatore: "l'ottimismo è il profumo della vita".
Presidente,
qualche notizia biografica e soprattutto il suo rapporto con il mondo del
calcio tursitano.
Sposato
e padre di due figli, mi sono avvicinato al mondo del calcio negli anni Duemila,
quando, con l'amico Peppino Missanelli, fondammo la società calcistica Pandosia
Tursi e partecipammo al campionato di Terza categoria. Al termine della
stagione abbiamo riorganizzato l'assetto societario e venni eletto presidente
per quattro anni, anche se, dopo questa bella esperienza, mi sono defilato per
motivi personali e di lavoro. Passata la breve parentesi di lontananza, sono
rientrato per un biennio come vice presidente della nuova società calcistica Polisportiva
Pandosia, presieduta da Filippo Ragazzo, nata dalla fusione tra la società Pandosia
Tursi, della quale ero presidente in Seconda categoria, e la Polisportiva
Tursi, del presidente Antonio Padula, che militava in Prima categoria. Furono
anni difficili, testimoniati da due retrocessioni consecutive, che rispedirono
il Tursi dalla prima categoria ai livelli iniziali di nuovo.
Dopo
la difficile risalita in Seconda categoria, cinque anni fa (nella stagione
2007-08, ndr) è nata la Polisportiva Aurora "NR" Tursi, con me presidente, scaturita
dalla fusione tra la Società sportiva
Aurora (in Seconda categoria, presidente Maria Di Giura e mister Benito
Policarpo, ndr) e la Polisportiva Pandosia (in Terza categoria, presidente Filippo
Lasalandra, ndr). Al debutto, vincendo il campionato di Seconda categoria, siamo andati in Prima, classificandoci
al sesto posto, e l'anno successivo ci migliorammo, attestandoci in terza
posizione e questo piazzamento ci consentì di fare domanda di ripescaggio per
il salto di categoria, e cosi avvenne. La Polisportiva Aurora Nicola Russo
Tursi ha disputato il campionato di Promozione dal 2010/2011, con un'annata
esaltante e il finale al cardiopalma, poiché la salvezza è arrivata solo dai
play-out e grazie ad un gol allo scadere della partita. Nella stagione in corso,
abbiamo allestito una rosa molto più equipaggiata per tentare di arrivare dove
nessuno è mai arrivato nel calcio tursitano: l'Eccellenza lucana. Siamo al
terzo posto in classifica quando mancano poche giornate al termine, sperando di
riuscire ad entrare nei play-off e giocarci il tutto per tutto nella conquista di
questo traguardo cosi importante.
Una
cavalcata sorprendente. Che struttura ha la vostra società e quanti sono i
tesserati?
La
nostra società svolge sei campionati: Calcio a 5 nella serie C2 (metà
classifica), con 18 tesserati; campionato Pulcini (secondi in classifica) ed Esordienti
(siamo terzi), per un totale di 50 tesserati; il campionato provinciale Allievi
(siamo al comando) e Juniores regionale (al quarto posto), per un totale di 50
atleti; poi ci sono i 22 tesserati per la Promozione. Il totale degli iscritti
è dunque di 140 atleti. L'assetto societario è composto, inoltre, da Filippo
Santamaria, vice presidente, e dai consiglieri Franco Ragazzo, Antonio Manieri,
Enzo Bruneo, Rocco Pitrelli e Antonio Celano. La società è in salute, sa farsi
valere in ogni categoria in cui compete e, soprattutto, considerando che siamo
una piccola realtà, fa tanto per avvicinare i giovani, tentando di non farli
deviare verso strade eticamente poco edificanti.
Una
domanda un po' impertinente: avendo un settore giovanile soddisfacente, come
mai nella squadra di Promozione, la stragrande maggioranza di giocatori
proviene da fuori?
È
bene chiarire che nella nostra comunità non abbiamo (tante) individualità in
grado di puntare a primeggiare in una categoria cosi impegnativa come è la
Promozione. Per non rischiare di ritrovarci risucchiati anche quest'anno nella
bassa classifica e considerando che la comunità è desiderosa di vedere la
nostra squadra vincere, abbiamo fatto questa scelta di creare un gruppo forte
con atleti non necessariamente del posto. Noi puntiamo molto su questo gruppo,
forte e coeso, per tentare di centrare l'Eccellenza, sperando di riuscirci.
Naturalmente, a Tursi ci sono alcuni giocatori di caratura elevata, come Filippo
Adduci, fermato da un serio infortunio, Fortunato Digno, andato via per motivi
di lavoro, e Giovanni Marra, che ha preferito un altro tipo di esperienza e non
continuare nel nostro progetto.
In
caso di permanenza in Promozione, si procederà a una rifondazione o solo a piccoli
aggiustamenti, sempre con l'obiettivo del salto di categoria?
Nessuna
rifondazione, su questo non si discute. Noi puntiamo sempre a migliorarci,
tentando in tutti i modi di allargare la società, per dare maggiore spazio a
chi volesse avvicinarsi al progetto e sia in grado di portare idee concrete e
costruttive. Dal canto mio, posso anticipare che, dall'anno prossimo non sarò
più il massimo dirigente della società. Voglio dare spazio a tutti coloro che
vorrebbero fare questa bellissima esperienza che ho fatto io.
A
tal proposito, cosa pensa di lasciare alla società e al calcio tursitano in
generale?
Ritengo
una bellissima impronta calcistica a livello regionale, di una società che è
rispettata a livello federale, dalla classe arbitrale e in tutti i campi in cui
è impegnata a giocare, perché il rapporto che ho instaurato è di una
correttezza unica. E questo ha contribuito ad eliminare quelle dicerie che purtroppo
ci portavamo dietro da troppi anni, parlando di Tursi come una realtà violenta
ed antisportiva. In molti adesso si sono ricreduti e spero che sempre di più lo
facciano in futuro.
Dopo
anni di unione, quest'anno è nata una nuova società. Quali i rapporti la Jonio
Sport Tursi? Non teme che un domani possano sovvertirsi le gerarchie?
I
rapporti sono sereni, come è normale che sia tra persone civili e tra amici. L'altra
società nasce perché in un progetto ambizioso come il nostro lo spazio per
tutti non c'era. Quindi, chi ha avuto meno opportunità in una categoria come la
Promozione, può aggregarsi all'altra società e divertirsi regolarmente. Sono
contento per loro, stanno facendo bene e sono primi in classifica, quasi
sicuramente vinceranno il campionato. Sono felice per l'amico Filippo
Lasalandra, anche perché così un'altra impronta calcistica tursitana verrà lasciata
ai posteri. Per quanto riguarda l'accesa rivalità di cui parla, io non la temo,
anche perché non c'è una competizione tra le due società. Se ognuno fa bene il
proprio lavoro, ne trarremo beneficio tutti, la cittadinanza per prima. Il
calcio è una cosa bellissima, uno spettacolo che dura nove mesi e ogni domenica
tu vai in scena a far conoscere quello che dal tuo territorio scaturisce. Insomma,
ben vengano progetti seri, imprenditori davvero desiderosi di sostenere una
macchina che richiede mille sacrifici, ma che sa darti altrettante
soddisfazioni, se la sai condurre bene.
E
il rapporto con le istituzioni e con le altre associazioni?
Ottimo
direi, perché le istituzioni sono vicine a noi come a tutte le altre attività
sportive, culturali e sociali che si svolgono nel paese. E buonissimi rapporti
ci sono anche con le altre associazioni culturali e sportive. Spesso ci viene
richiesto l'utilizzo degli impianti, non soltanto il "Mimmo Garofalo" dai
nostri compaesani, e noi aderiamo volentieri a ogni richiesta che ci perviene, anche
dai paesi limitrofi, perché riteniamo davvero importante dare spazio
all'atleta, ai giovani che vogliono dedicarsi a un attività sana e divertirsi.
Per
concludere, presidente Virgallito: l'esperienza più bella e quella che non
avrebbe voluto, in questi suoi cinque anni alla guida della polisportiva Aurora
Nicola Russo Tursi?
La
bellezza dell'esperienza la vivo ogni domenica, quando vedo i miei ragazzi
giocare e francamente non mi va di scegliere un momento in particolare del
passato ed erigerlo quasi a simbolo della mia presidenza. E'
stata una grande soddisfazione conquistare la Promozione, è stato incredibile
salvarsi all'ultima giornata con un gol all'ultimo minuto, sotto gli occhi dei
nostri tifosi, ed è esaltante inseguire ed accarezzare un sogno chiamato
Eccellenza, che speriamo tutti di centrare. Perché il bello del calcio in fondo
è anche questo: sa darti emozioni che tu non riesci a decifrare e a descrive
perché si rinnovano continuamente. Per quanto riguarda l'esperienza più negativa,
tanto brutta tanto da ricordarmela, per fortuna non l'ho ancora vissuta e spero
di concludere questa mia esperienza in questo modo, avendo solo ricordi belli e
con la consapevolezza di aver dato un contributo importante alla costruzione di
qualcosa che spero duri il più a lungo possibile.
Salvatore
Cesareo
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