Alessio Digno, classe 1984
è il quarto figlio maschio di una famiglia che dello sport, e precisamente del
calcio, ne ha fatto una bandiera. Dal
padre Generoso, tifosissimo juventino (come tutti i figli del resto!),
hanno avuto una passione che li ha portati a dedicarsi al calcio come ben
pochi. Oltre ad Alessio che attualmente si è svincolato dal Marconia, c'è Filippo
che gioca al calcio a 8 soprattutto per divertirsi, Fortunato che milita
attualmente nel Montalbano e Adamo che è in forza al F.c. Matera.
Ha cominciato a giocare a calcio
sin da piccolo, nello Sporting Tursi di mister Vincenzo Trani Raffaello
D'Onofrio, ma dopo preparazione e amichevoli è passato al "Padre Minozzi"
di Policoro con cui ha disputato il campionato di Esordienti. Qui vi è rimasto
dal 1996 al '99, vincendo nel 1996/'97 il campionato con mister Filippo Quinto,
e arrivando secondo nel campionato di Giovanissimi Regionali in cui segnò 20
gol ne 1998/'99. Nel 1999/'00 firma per il Genoa F.C, però è in prestito al
Molassana Boero, con cui vince il campionato degli Allievi Regionali segnando
14 gol. L'anno successivo sempre col Molassana a metà campionato un infortunio
alla mano lo tiene lontano dal campo per due mesi. Rientra a campionato finito,
il Molassana ha perso la finale. Nel 2001/'02 si trasferisce a Matera, è il più
piccolo in virtù del regolamento che prevede due minorenni in campo e gioca nel
Matera Sassi che milita in serie D, in cui vi è il fratello Adamo, e arrivano
secondi perdendo i play-off per accedere in C2. Nel 2002/'03 all'ultimo giorno
di mercato lascia il Matera per trasferirsi al Pisticci che disputa il
campionato di Eccellenza e segna due
gol. Nel 2003/'04 torna a Genova in cerca di fortuna e di una società, un
procuratore non proprio trasparente gli sconsiglia di firmare per le offerte
ricevute, così si allena con la Corniglianese che milita in Promozione e con
cui ha giocato gli ultimi due mesi del campionato. Deluso nel 2004/'05 torna in Basilicata, a Bernalda, ma a
dicembre torna a Genova, fa un provino con la Lumezzane (C1) ma non lo supera.
Nel 2005/'06 è a Moliterno che milita in Eccellenza, ma a metà campionato dopo
aver segnato un gol, lascia non giocando fino alla fine del campionato. Nel
2006/'07 è a Marconia in Eccellenza, ma attualmente è svincolato. Giovane,
fisicamente dotato, sa dribblare l'avversario per cercare gli spazi e provare
la conclusione. Giocatore corretto non ha mai avuto espulsioni o squalifiche.
Hai girato molto, cambiando
spesso e anche a metà campionato, c'è un mister con cui sei legato?
Mister Giandomenico Biscotto
è bravissimo soprattutto da un punto di vista atletico e tecnico. Altri mister
pure sono bravi, ma a a volte non ti capiscono da un punto di vista umano e non
ti valorizzano. Un mister deve credere in te per valorizzarti.
Dove ti sei trovato meglio?
A Genova, infatti lì mi sono
messo in evidenza come calciatore. Mi trovavo bene, andavo a scuola già con il
borsone, per poi correre all'allenamento. Venivo dal sud, facevo sacrifici,
pensavo solo al calcio. Meno male che c'erano gli amici Massimiliano e
Diego, che essendo più grandi mi aiutavano e mi stavano vicino insieme ai
parenti.
Quale è il tuo ruolo in mezzo
al campo?
Il mio ruolo naturale è il
trequartista, dietro le punte, mi piace creare e mandare gli altri in gol.
Calcola che una volta un allenatore mi fece giocare come terzino destro, era
evidente che non ci eravamo proprio capiti.
Cos' è il calcio per te?
Prima era tutto, ho dato il
massimo per il calcio, ho trascurato ogni cosa. Era il massimo divertimento.
Ora è sempre divertimento, ma ti guardi attorno, stai crescendo e inizi a
valutare altre cose.
Il più bel ricordo?
Quando ho disputato la finale di un
torneo di calcio tra Molassana in cui militavo e la Sestrese, perdemmo ai
rigori, non sbagliai io, ma l'emozione più grande era che giocavamo allo stadio
Marassi di Genova. E' un esperienza che non dimenticherò mai, avevo 16 anni.
I tuoi limiti?
Io sono di Tursi e voglio sempre
vincere, anche se non so se è un difetto. A volte però mi incaponisco sulle
cose, sono un po' testardo.
Hai giocato con Marra, Adduci
e tuo fratello Adamo, manca solo Fortunato.
Si, è vero se parliamo di calcio
a 11 e di gare ufficiali, ma a calcio a 8 e calcetto abbiamo giocato diverse
volte.
Cosa pensi di loro?
Con Marra ho giocato
insieme ed è un difensore tosto, grintoso, da garanzie in difesa. Adduci
corre tantissimo, fa il suo dovere, è buon mediano soprattutto in fase di interdizione
del gioco. Fortunato è un buon terzino sinistro, corre tanto ed è
veloce, anche se gioca per hobby perché nella vita ha sempre lavorato. Adamo
ha la mentalità giusta, è serio, ed è tatticamente disciplinato. Era in C2, è questo la dice lunga, poteva
andare meglio, ma mai dire mai.
Cosa pensi del nostro Paese?
Ci sono nato e l'amo, anche se mi
piacerebbe che molti di quelli che sono andati via ritornassero, la vorrei più
popolata e più viva.
Tu al contrario degli altri
non hai mai giocato a Tursi.
No, è un sogno, e spero di
giocare prima o poi, se c'è un progetto serio anche domani.
Tu ora sei svincolato, perché non
giochi ora?
Non so se adesso voglio stare a
Tursi, vorrei andare fuori, ma fino a quando non valuto bene la situazione non
posso decidere.
Marra su questo numero ha
lanciato un appello, tu che dici?
Raccolgo pubblicamente l'appello
di Gianni e do la mia disponibilità a giocare a Tursi, sempre che ci sia un
progetto che ponga le basi e inviti anche gli altri a tornare.
Lavori?
No gioco a calcio.
Il tuo calciatore preferito?
Maradona è il calcio, il resto è relativo.
Leandro Verde
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