SILENZIO
STAMPA PER L'AURORA TURSI CHE RECRMINA
UFFICIALMENTE SULLA SCONFITTA DI ROTONDELLA
Tursi - La
polisportiva Aurora "Nicola Russo" Tursi è in silenzio stampa "fino a
nuove determinazioni. Tanto si è reso necessario per rasserenare il clima
sportivo tra giocatori, dirigenti e tifosi di Tursi e i livelli di
responsabilità che attengono alla Figc di Basilicata". La decisone è maturata a seguito delle
distorte notizie riportate dopo quanto è accaduto sul campo di gioco con il Rotondella, che ha vinto il confronto per 4 a 0. I dirigenti
dell'Aurora avvertivano già da tempo "una tensione crescente sulla gara" e
avevano informato la Federazione, "per
caso (?) totalmente assente dall'evento", sui possibili rischi, "tant'è che le preavvertite
forze dell'ordine erano in tenuta
antisommossa. E anche questo ci è parso un chiaro messaggio non solo
subliminale verso l'operato dell'arbitro, che definire casalingo è un puro
eufemismo". Insomma, "il Tursi ha perso una partita che non poteva mai vincere". Lo ha reso noto con un
duro comunicato il presidente Luciano Virgallito, "l'unico legittimato a
rilasciare dichiarazioni", assicurando, "com'è giusto, che la squadra
continuerà comunque ad onorare il proprio impegno nel campionato, da oggi in
poi con animo più disincantato".
Salvatore Verde
dal quotidiano LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Per completezza di cronaca, pubblichiamo integralmente il comunicato
stampa del 22 gennaio 2009 della Società polisportiva Aurora "Nicola Russo"
Tursi, a firma del presidente Luciano Virgallito. I dirigenti societari
richiamano anche il nostro operato proprio sul sito www.tursitani.it:
Comunicato stampa del 22 gennaio 2009 della
Società Polisportiva Aurora "Nicola "Russo" Tursi
IL TURSI HA PERSO UNA PARTITA CHE NON POTEVA
MAI VINCERE
A seguito della partita
di domenica 18 gennaio 2009, sul campo esterno del Rotondella, la società
Polisportiva Aurora "Nicola Russo" di Tursi, che milita nel campionato di Prima
categoria Girone "B", effettuerà il silenzio
stampa fino a nuove determinazioni che saranno assunte dagli organismi
dirigenti della stessa società.
Tanto si rende
necessario per rasserenare il clima sportivo, tra i giocatori e la tifoseria di
Tursi e i livelli di responsabilità che attengono alla Figc di Basilicata.
La decisone è maturata
dopo quanto è accaduto sul campo di gioco e a seguito delle distorte notizie
riportate da alcuni organi di stampa disinformati e assenti dall'evento
calcistico.
Da giorni si avvertiva
una tensione crescente intorno a una partita che sembrava segnata in partenza e
ritenuta ad alto rischio palesemente, tant'è che le forze dell'ordine,
evidentemente preavvertite, erano in tenuta antisommossa a presidiare la gara,
a dispetto dell'assenza totale della stessa Federazione, benché verbalmente
informata (con il senno di poi, inutilmente!) dal presidente della società
Aurora Tursi. Insomma, quanto è avvenuto ci è parso un chiaro messaggio non
solo subliminale all'operato dell'arbitro, che definire casalingo è un puro
eufemismo. La designazione, forse, è stata studiata a tavolino?
Se questo è il nuovo
corso della Figc lucana, allora si salvi chi può, considerando la casuale o
voluta sottovalutazione della delicatezza del confronto tra le squadre, seconda
e quarta in classifica (con appena quattro punti di differenza, a 15 chilometri
di distanza e con le medesime ambizioni), di fronte a circa cinquecento tifosi
di entrambi gli schieramenti.
L'Aurora Tursi
continuerà comunque ad onorare il proprio impegno nel campionato, da oggi in
poi con animo disincantato
Il Presidente della
società polisportiva Aurora "Nicola Russo" Tursi Luciano Virgallito
Per mera argomentazione delle ragioni sopra esposte, abbiamo scelto la
cronaca puntuale e scrupolosa apparsa lunedì sul sito www.tursitani.it,
del giornalista Salvatore Verde, collaboratore del quotidiano La Gazzetta del
Mezzogiorno, presente come sempre a bordo campo tra il pubblico, sulla cui
professionalità e livello critico non sussistono dubbi, com'è ampiamente noto.
Rotondella - La squadra di casa, apparsa solida e sicura, con
questa discussa vittoria straripante si lancia all'inseguimento della capolista
Lagonegro e si candida anch'essa per la promozione, mantenendo un ottimo
secondo posto in classifica. Per i tursitani, invece, l'amara sconfitta
esterna è doppiamente penalizzante, perché oltre i tre punti perdono
anche il capitano Giovanni Marra e il loro goleador Alessio Digno. Entrambi
sono stati espulsi dall'arbitro Adolfo Autieri di Moliterno, non in giornata,
rivelatosi protagonista non positivo della partita.
Le squadre si fronteggiavano con equilibrio e correttezza
sul campo, ma i rotondellesi cadevano a terra come birilli soffiati dal
vento. Il giovane Nicola Marra ancora a gioco fermo veniva toccato sulla bocca,
ma l'arbitro non ha visto nulla. Non solo, la regola del vantaggio della
palla posseduta non valeva se riguardava gli ospiti, unicamente dai quali si
pretendeva la precisione millimetrica nel posizionare la palla sui calci da
fermo, in qualsiasi parte del terreno di gioco. L'antifona era chiara ed andava
compresa subito. Al primo e unico contatto in area del Tursi, solo l'arbitro ha
visto il rigore a favore del Rotondella. Incredibile anche la sequenza
successiva: Francesco Manolio calcia malamente, allo stesso tempo
un'ammucchiata di giocatori entra in area, il bravo Pecora para e sulla
ribattuta l'azione si vanifica definitivamente. A quel punto l'arbitro fischia,
a norma di regolamento ma in ritardo, la ripetizione del penalty. Il Rotondella
, allora, cambia rigorista con Vincenzo Tarantino, che rasoterra e debolmente
spiazza il portiere.
I tursitani provano a reagire, essendo entrati in campo timorosi, forse
a causa dalla pretattica, carica di tensione nelle dichiarazioni di dirigenti e
giocatori tursitani nel corso della settimana, i quali paventavano qualcosa di
clamoroso. Non a caso c'erano anche carabinieri in assetto antisommossa (almeno
due) e in borghese. Quasi un messaggio subliminale al direttore di gara, il
quale imperterrito prima blocca un lanciatissimo Digno e poi, al 42', gli
annulla addirittura il goal per un fuorigioco, che l'arbitro ha calcolato
obliquamente.
La partita è chiaramente segnata, come un destino ineluttabile e non
casuale. Nella ripresa, mister Policarpo prova alcuni cambi con Felice
Pipino e Salvatore Crucinio, che velocizzano il gioco. Poco dopo, proprio
Pipino entra in area e viene atterrato palesemente da un difensore, l'arbitro
fischia... non il rigore, bensì la simulazione e quindi lo ammonisce. La
tensione palpabile e crescente si taglia anche con un'ascia, pure di
plastica. Se si gioca senza serenità, è normale che l'errore sia in agguato.
Che arriva, puntualmente. Su uno svarione difensivo sottoporta, che coinvolgeva
Giovanni Marra e il portiere Vincenzo Pecora, la formazione di casa
raddoppia al 74', con l'opportunismo del diciottenne Nicola Guida. Il
silenzioso e tranquillo mister Antonio Martino può così effettuare i due cambi
e prova a mantenere chiusa la gara. Ma, proprio quando il Tursi riesce a
rendersi pericoloso, su azione di contropiede il Rotondella arrotonda il
bottino, con una rete al 78' del giovane Angelo Ripa. Questi non è considerato
in fuorigioco dall'inappellabile arbitro, raro esempio di occhio di lince, che,
siamo sicuri di non sbagliare, potrebbe fare molta e rapida carriera.
La misura è colma, nonostante che i tursitani siano stati invitati alla
calma dai loro dirigenti. La sicumera dei rotondellesi arriva fino al
protagonismo anche del segnalinee, che provoca il giovane Marra. Il fratello
capitano Giovanni Marra si avvicina per redarguire il collaboratore
dell'arbitro, ma l'omologo rotondellese Antonio Salerno con modi
provocatori corre verso di lui e gli mette le mani addosso, cosa che
origina non solo un aspro battibecco tra i due capitani. Il direttore di gara
espelle entrambi, perché è inutile stabilire torti e ragioni, gesti e parole,
chi aggredisce e chi si difende. Con la difesa indebolita e i reparti
ormai con le mani tra i capelli, nulla può neppure aggiungere l'ingresso del
fresco Nico Modarelli, tanto che all'84 F. Manolio ha vita facile ad insaccare
la quarta rete, di piede in diagonale. Digno ha un moto di stizza contro la
sfortuna, si fa per dire, e calcia la palla fuori, lontana dal centro dal
campo. Siccome che in tal modo ritardava la ripresa del gioco e penalizzava la
propria squadra, l'arbitro lo ammoniva ed espelleva all'85', sempre a norma di
regolamento, sia chiaro. Per una sfilata finale tra le fila del
Rotondella è entrato anche Pasquale Varlano all'87'.
Dopo il triplice fischio, l'abbondante pubblico di casa era in visibilio
e i giocatori rotondellesi euforici. Delusione, rabbia e sconcerto per
l'altrettanto numeroso gruppo di tifosi tursitani, arrivati in pullman e con
molte auto, che non aveva mai smesso cori da sfottò durante la partita e di
incitamento ai propri beniamini. "Amarezza non per la sconfitta che ci può
stare, e lasciamo perdere i complotti, ma per l'arbitraggio si, davvero a
senso unico, perciò inadeguato e autoritario, anche indecente e vergognoso -
riferiscono a caldo alcuni dirigenti dell'Aurora NR Tursi - che a denti stretti
ammettono - Sconfitti e pure mazziati. Se questo è il nuovissimo corso
del calcio lucano, adesso tutti i tasselli sono a posto. E i valori della
lealtà sportiva, della correttezza in campo e fuori e altre simili ‘amenità'?
Ma di cosa parliamo effettivamente quando riflettiamo sul calcio
oggi?".
Insomma, l'Aurora Tursi ha perso una partita che non avrebbe mai
potuto/dovuto vincere, è la nostra impressione, anzi qualcosa di più. Per i
tursitani adesso arriveranno due partite consecutive in casa, ci sarà tempo e
modo per sanare l'odierna ferita calcistica, psicologica e morale.
(Salvatore Verde)
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