Nel
pomeriggio di venerdì 7 marzo giungeranno a Tursi le reliquie e la statua del Beato Domenico Lentini
(20.11.1770-25.02.1828). Con la venerazione dei fedeli tursitani e di una
rappresentanza dei paesi viciniori, i resti mortali saranno accolti nel rione
Santiquaranta, proprio nei pressi della statua di San Pio, da dove si
proseguirà in processione (condizioni atmosferiche permettendo) verso la
cattedrale dell'Annunziata, che ospiterà per tre giorni i sacri cimeli e la contestuale
Via Crucis (seguita dalle confessioni). Nella giornata di sabato la visita del
popolo di Dio al Beato e, alle ore 18, la messa celebrata da mons. Francescantonio Nolè, vescovo di Tursi-Lagonegro, con l'incontro di
catechismo dei ragazzi delle Elementari e delle Medie, prima della proiezione
nella stessa cattedrale del film-documentario
"Don Domenico Lentini". Il programma predisposto dalla comunità sacerdotale
prevede, alle 18,30 di domenica, la messa del
parroco di Lauria, don Francesco Sirufo, e lunedì, dalle 16,30, la
preghiera di saluto e l'accompagnamento del Beato a Policoro.
Proseguono, dunque, in modo
intenso anche durante la Quaresima, le celebrazioni lucane nell'Anno diocesano Lentiniano (12 ottobre 2007-ottobre 2008), indetto
dal Vescovo Nolè, a dieci anni dell'avvenuta beatificazione. La peregrinatio in molti centri della Diocesi
arriva dopo quella straordinaria di Sant'Andrea
Avellino, nativo di Castronuovo, perciò appellato di Sant'Andrea appunto, svoltasi
lo scorso anno (a Tursi dal 13 al 17 maggio), e contribuirà notevolmente a
rendere più "popolare" la figura davvero eccezionale del Beato Lentini, un
figlio che è nella storia religiosa regionale e della nostra terra, perciò
definita anche grande Diocesi dei Due Mari o dei Due Santi.
Di umili origini e da famiglia molto pia, il quattordicenne Domenico seguì la vocazione al
sacerdozio e progredì nella vita
spirituale e nella formazione culturale a Policastro, in provincia di Salerno,
prima nella parrocchia e poi nel seminario. Nel 1794 fu ordinato sacerdote e abitò sempre a Lauria. Negli anni
difficili del suo tempo, caratterizzati da rivolgimenti sociali e politici, con
moti rivoluzionari e controrivoluzionari, servì la Chiesa e il suo popolo con eroica dedizione, accolse nella
sua casetta ragazzi e giovani, offrendo loro un percorso scolastico ed
educativo, e si adoperò sempre in favore dei diseredati, oltre a seminare pace
ovunque. Per il suo indiscusso carisma e la sua profonda umanità e cultura,
dopo una un'agonia vissuta in completo abbandono mistico, "il servo buono e
fedele" morì circondato da un'aura di
santità palpabile. Il 12 ottobre 1997, in piazza San
Pietro in Roma, papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato Beato. Adesso si attende la conclusione del processo di
canonizzazione, essendo all'attenzione della Congregazione dei Santi alcune
guarigioni prodigiose ottenute per la mediazione del Beato Lentini.
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