Il Vescovo Nolè ha operato con trasparenza sulla soppressione della Fondazione Fratelli Sacerdoti Conte
Il Tribunale di Roma ha
sancito definitivamente la regolarità formale e sostanziale e l'assoluta
trasparenza dell'operato di mons. Francescantonio Nolè, vescovo della diocesi
di Tursi-Lagonegro, nel lungo iter e negli atti di soppressione della ex Fondazione Fratelli Sacerdoti Conte,
e conseguentemente nel passaggio al Comune dei beni in carico. Tali atti sono
stati disposti poi con decreto del ministro dell'Interno Roberto Maroni il 6
luglio 2010.
Successivamente chiamato in causa dagli eredi dei fratelli Conte,
il presule lucano era stato coinvolto suo malgrado in una diatriba giuridica. Rappresentati
dal loro legale Salvatore De Mare, con l'atto di opposizione i familiari, in
sintesi, ritenevano errati e abusivi i presupposti della documentazione e del
soggetto competente a disporre il provvedimento di soppressione dell'ente. Argomenti
insostenibili sappiamo oggi. Per il Tribunale, infatti, tale Fondazione è "senza
ombra di dubbio ente ecclesiastico civilmente riconosciuto", nel caso "non più
in grado di realizzare le finalità sue proprie", con la "certa attribuzione al
solo Vescovo del potere decisionale sulla soppressione, a termini dello
Statuto".
Dopo aver sentito le parti nell'udienza del 27 aprile 2011, il
giudice per le indagini preliminari Valerio Savio, del Tribunale di Roma, ha ora
depositato il decreto di archiviazione del procedimento a seguito di
opposizione della persona offesa e la restituzione degli atti al PM. "Adesso, per
il Comune non ci dovrebbero essere più problemi per l'utilizzo dei beni
ereditati, attraverso un progetto di casa di riposo per una ventina di ospiti",
ha dichiarato l'avv. Nicola Gulfo, difensore di mons. Nolè e legale della Curia
vescovile.
La Fondazione "Fratelli
Sacerdoti Conte" di Tursi è stata attivata a seguito del lascito testamentario
di don Ferdinando "Antonio" Conte (Tursi, 8/12/1904 - 14/5/1989), dal 1932 e
per mezzo secolo arciprete della Cattedrale dell'Annunziata, e del fratello don
Salvatore Conte (Tursi, 20/5/1914 - 3/2/1998), teologo, studioso e docente in
vari seminari. Entrambi erano molto noti e stimati e quasi non destò sorprese
la donazione delle loro notevoli risorse e dell'immobile con annesso terreno,
sul quale è stata edificata nel 1993 la ex chiesa del "Cuore Misericordioso di
Gesù", con il finanziamento della stessa Fondazione. Tra i beni, una grande
biblioteca di migliaia di volumi, che storici, studiosi e cittadini attendono
da lustri di poter consultare, dopo la doverosa catalogazione e archiviazione.
Salvatore Verde
Tursi - Il mancato
funzionamento della Fondazione Fratelli Sacerdoti Conte, presieduta dal Vescovo
pro-tempore della diocesi di Tursi-Lagonegro, ha sollevato perplessità dall'origine.
Tra le cause, la costituzione del consiglio direttivo: tre i rappresentanti
della Curia, altrettanti degli eredi e una terna di bei nomi locali graditi
alle due parti. Di fatto non si è trovato l'accordo su nulla, cosa che ha
portato all'immobilismo totale e alla sostanziale conflittualità interna. Al
punto che il Vescovo Nolè ne ha proposto la soppressione. Da qui il passaggio
di tutti i beni alla civica amministrazione come da testamento, sempre per
finalità benefiche e di solidarietà rivolte alla più vasta comunità.
s.v.
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