INAUGURATI SALA CONFERENZE "BENEDETTO XVI" E LOCALI
ANNESSI ALLA CATTEDRALE, VENERDI 4
E' stata inaugurata venerdì (4 gennaio) la sala
conferenze intitolata a Papa Benedetto
XVI e i locali annessi alla cattedrale, un tempo adibiti a seminario, scuola media e materna, cinema ed oratorio
parrocchiale. La serata, con l'appuntamento del tradizionale concerto "Aspettando l'Epifania", è stata anche un modo per festeggiare il tredicesimo
anniversario di mons. Francesco Nolè vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro.
Molte le autorità religiose, civili e politico-istituzionali locali e regionali,
oltre ai rappresentanti del parlamento italiano, con il sindaco tursitano
Giuseppe Labriola e altri amministratori. C'erano, infatti, il governatore
della Basilicata Vito De Filippo (PD), i senatori Cosimo Latronico (PdL) e
Filippo Bubbico (PD), l'ex onorevole Antonio Potenza. La serata evento è stata
organizzata dalla Parrocchia Cattedrale "Maria SS. Annunziata" e dalla locale
sezione del circolo Acli, in collaborazione con la presidenza di Matera, e il
patrocinio del Comune di Tursi.
Per celebrare al meglio l'intitolazione (come
sarebbe più giusto dire, visto che la sala è stata aperta al pubblico già da
vari mesi ed utilizzata per una serie di eventi calcistici, ecclesiali,
cinematografici, culturali), il coro diocesano "Regina Anglonensis", diretto
dal maestro Francesco Muscolino, unitamente all'orchestra da camera "L'altro '900", hanno interpretato
magistralmente undici brani, impreziositi ancor di più dagli acuti del soprano
Silvia Barletta. Da Mozart a Piazzolla, passando per Bach e Vivaldi, le aree
eseguite magistralmente dagli interpreti sul palco, hanno calamitato
l'attenzione di tutta la platea che ha gremito il nuovo ex cinema, rivelatosi
anche troppo piccolo per contenere quanti hanno voluto presiedere all'evento
(meno di cento i posti a sedere).
La serata, presentata da Giuseppe Ranoia, è
stata divisa in due parti, quella musicale con le caldi e struggenti note
d'autore, e l'intervallo del saluto
augurale delle autorità. Ha iniziato il presidente delle Acli di Matera,
Antonio Lagala, che ha voluto ringraziare tutti per gli sforzi e l'impegno
profuso affinché questa struttura fosse recuperata e restituita alla comunità
tursitana e non solo. È toccato poi al sindaco di Tursi, Giuseppe Labriola,
ringraziare tutti coloro che hanno voluto fortemente la riqualificazione ed il
recupero di "questa bomboniera della cultura", riservando poi una piccola
stoccata alla comunità, la quale deve "liberarsi dalla maschera dell'invidia ed
essere fiera del proprio territorio, senza denigrazioni, ma con una stretta
collaborazione tra pubblico e privato per crescere".
Gli ha fatto eco il
vescovo Nolè, che ha ricordato le tappe salienti di questi suoi primi tredici
anni di attività pastorale nella diocesi e rivolto "un pensiero affettuoso al compianto
Egidio Mitidieri, ex presidente del Consiglio regionale. Questi, poiché la
Diocesi era senza locali per la curia, fece stanziare 1.800.000 euro poi integrati
dalle successive Giunte dei presidenti Bubbico e De Filippo, ai quali esprimo
tutta la nostra gratitudine". Proprio De Filippo ha mostrato soddisfazione per
quanto fatto a Tursi e in tutta la regione in favore della cultura e delle
strutture ecclesiastiche, anche con l'apporto di privati, come nel caso la
cooperativa Auxilium di Senise" (anch'essa citata e ringraziata molto sentitamente dal parroco don
Battista Di Santo all'inizio).
E' stata una serata densa e molto apprezzata
dalla cittadinanza, anche se non abituata certo a questo tipo ascolto. Resta
l'orgoglio per una struttura polivalente ed efficiente, finalmente recuperata e
donata alla comunità che peccava di certo sui punti di aggregazione sociale. Un
pizzico di curiosità resta sulla futura gestione e l'utilizzo di questa
struttura e sul reale grado di apertura e di disponibilità, nel senso che riusciranno
le tante associazioni presenti sul territorio ad avere uno giusto e proficuo
utilizzo della struttura per il bene della comunità, senza invidie e polemiche
personali, delle quali il nostro paese ormai è saturo? Il tempo ci dirà se si è
conseguita la maturità necessaria di cui la nostra comunità, purtroppo, sembra
orfana.
Salvatore Cesareo
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