La vita del Cardinale
Brancati di Lauria in un libro a fumetti di Mario Lamboglia e Franca Iannuzzi
La recente pubblicazione di
una consistente biografia di un illustre corregionale, espressione e
rappresentante autorevole della Chiesa lucana e di quella romana del XVII
secolo, basterebbe già a suscitare grande curiosità e interesse per un
qualsiasi lettore minimamente attento verso la realtà che lo circonda.
Se poi
si aggiunge che il libro è un avvincente fumetto di 320 pagine interamente a
colori, realizzato da due sinceri e appassionati conterranei, dedicato a un
dotto religioso e "Principe della Chiesa" nella Roma barocca, che fu prossimo
al soglio pontificio, allora ben si comprende come la novità editoriale meriti
di essere sottolineata e lodata e la lettura assolutamente consigliata
soprattutto ai giovani. "Gianfrancesco. Un frate francescano lucano ad un passo
dal papato. La storia del Cardinale Lorenzo Brancati", questo il titolo
dell'impegnativa produzione dell'artista Franca Iannuzzi e del giornalista
Mario Lamboglia, è destinata preferibilmente ai ragazzi delle scuole Elementari e, aggiungiamo noi, agli studenti
di tutte le età, anzi auspicandone la dotazione nelle biblioteche scolastiche.
Dei numerosi disegni incisivamente stilizzati (sono oltre 1.110 quadretti, 18
dei quali a pagina intera), è autrice l'artista e vignettista autodidatta
Iannuzzi, quarantenne, sposata e madre di due figli, con una predilezione per
la pittura a olio acrilico e la scultura in creta, "sempre aperta alla ricerca
e sperimentazione di tecniche nuove, e come vicepresidente dell'associazione
Epicanto tra le ispiratrici di un progetto culturale legato al territorio, con
al centro Episcopia e la Valle
del Sinni".
Coautore, in quanto curatore puntuale dei testi della mastodontica
impresa, il giornalista Mario Lamboglia, quarantacinquenne, generoso e
infaticabile direttore responsabile del quindicinale "l'Eco Basilicata Calabria
Campania", oltre che animatore culturale regionale, esperto di politica e
cultore di storia, in particolare di storia della Chiesa. Stampato a settembre
negli stabilimenti della Tipografia Cav. Dott. G.C. Zaccara di Lagonegro, il
volume ripercorre piuttosto fedelmente, e sia pure in termini necessariamente
agiografici, la vita di Giovanni Francesco Brancati, nato a Lauria il 10 aprile
1612 e morto a Roma il 30 novembre 1693 (è sepolto nella basilica romana di
Santi XII Apostoli).
Primogenito di Marcello e Dorotea Serubbi, nobili ma non
molto agiati, e ai posteri noto come "il Cardinale Brancati", il giovane
lauriota entrò a diciotto anni nell'Ordine dei frati minori conventuali,
assumendo il nome di Lorenzo, e studiò nel convento di Noia (Noepoli) della
diocesi di Anglona, ma fu anche a Nola, Lecce, Rutigliano, Bari e Bitetto,
prima di essere chiamato, nel 1634,
a Roma, dove si laureò tre anni dopo.
Ordinato prete in
S. Giovanni in Laterano da mons. Giovan Batista Scannarola il 17 maggio 1636,
il suo magistero si svolse tra Aversa e Napoli (nel
1639 accompagnò il padre generale G. B. Berardicelli da Larino, che lo aveva
scelto come vicesegretario, in una visita pastorale dei conventi del Regno di
Napoli), poi a Firenze e Bologna, oltre che nella capitale. Egli fu
poi assunto nel 1647 come Segretario dell'Ordine F.M.C., con il titolo di
Provinciale d'Irlanda, e servì con indiscusse capacità e dedizione ben sei
pontefici. Papa Innocenzo X lo nominò Lettore di Teologia alla Sapienza di
Roma, dove mantenne la cattedra di Sacre Scritture dal 1654 al 1681; da papa
Clemente IX fu nominato consultore delle Indulgenze
e Sacre reliquie e incaricato specificamente di contrastare il
giansenismo; papa Clemente X, lo volle
Custode della Biblioteca Vaticana; e papa Innocenzo XI lo elevò alla porpora
cardinalizia il1° settembre 1681.
Grande viaggiatore, prolifico scrittore e
appassionato mecenate, il Cardinale Brancati fu fraterno amico del salentino
Frà Giuseppe da Copertino (Lecce, 17 giugno 1603 - Osimo, Ancona, 18 settembre
1663), poi santo (patrono di aviatori, astronauti e passeggeri di aerei), del
quale avviò il processo di beatificazione. Pontefice mancato, si ritiene per il
veto del re di Spagna, ma forse perché "troppo" vicino al re di Francia Luigi
XIV, più probabilmente proprio in virtù della sua personalità lineare e non
adusa ai giochi della politica del potere, del quale subì invidie, rancori,
gelosie e ripicche. Tali avversioni ingiustificate furono affrontate con
costante modestia e umiltà, che lo temprarono molto, facendolo dedicare ancora
di più agli amati studi di filosofia e logica, belle arti, dogmatica e
sviluppando così una vasta cultura teologica.
In effetti, Brancati è autore di
fondamentali trattazioni di elevata ispirazione, autenticità di fede e
capolavori di raffinata spiritualità, evidenziati in particolare nel corpus
degli studi sull'approfondita teologia di Giovanni Duns Scoto (Duns 1265 -
Colonia, 8 novembre 1308), filosofo e teologo scozzese, beatificato da Giovanni
Paolo II, il 20 marzo 1993. Al pensiero scotistico,
che ebbe vasto seguito anche tra i francescani italiani, sono dedicati i
parecchi volumi dei Commentaria, scritti
tra il 1653 e il 1682 (talvolta fonte di polemica
con i gesuiti e nei confronti delle correnti gianseniste), rilevanti sia nella trattazione dei sacramenti, sulla questione
della transustanziazione, sia nella disputa sul battesimo, con l'affermazione,
nell'ordine della possibilità, che il peccato originale possa essere cancellato
senza l'infusione della grazia, non minimizzando il fatto che essi costituiscano anche un
vero e proprio trattato missionologico.
Inoltre, è "notevole la sua definizione
della virtù eroica accettata poi da Benedetto XIV e divenuta classica nei
processi di beatificazione e di canonizzazione; mentre nelle virtù morali,
definite come abiti elettivi e non infuse con la grazia, dà grande importanza
al momento volontaristico" (Giuseppe Pignatelli). La sicurezza e l'affidabilità
indussero anche Innocenzo XI, come già i suoi predecessori, a servirsi di lui
come membro delle principali congregazioni incaricate di esaminare le più
spinose controversie teologiche. Postume uscirono le opere Index ad annales card. Baronii... (1694),
e Vita Iesu Christi harmonice
composita juxta quatuor Evangelia iussu Innocentii XII (1695).
Il suo
essere stato sempre sottile teologo
moderato ma deciso nelle scelta di campo, severo e rigoroso censore del
lassismo e immune dall'abituale pratica del nepotismo, unitamente alle
manifestazioni di affetto verso la comunità d'origine, con la quale mantenne un
legame duraturo, sono tutte caratteristiche che ne fanno una personalità di
valore e di alto profilo morale, contrassegnato anche da una certa modernità di
intendere il proprio passaggio terreno.
Solo di recente, e non a caso, anche
per iniziativa di mons. Francescantonio Nolè, vescovo della diocesi di
Tursi-Lagonegro, i laurioti gli hanno tributato onori e riconoscimenti istituzionali
nel plauso generale. Tutto questo e moltissimo di più, ovviamente, pur nella
coerente specificità e sintesi del linguaggio utilizzato delle immagini, è
sviluppato visivamente con le tavole dei fumetti, mezzo che intende favorire la
massima divulgazione soprattutto tra i giovanissimi, ma riteniamo anche tra gli
anziani, con una narrazione candida che incuriosisce e avvince come se fosse un
film (che pure altri hanno realizzato).
Un libro che resterà per il suo
coraggio intellettuale, per la complessa novità dell'idea progettuale e per i
suoi innegabili pregi, ma anche perché, com'era certo negli onesti intendimenti
dei talentuosi Mario Lamboglia e Franca Iannuzzi, ci fa scoprire la vastità
dell'intreccio della vita eccezionale e
longeva del Cardinale Brancati e ad amare la profondità dell'anima di un
degnissimo figlio di questa terra e della stessa Diocesi, dotato di eccezionale
acume, di esemplare ricchezza interiore e di contagiosa rettitudine.
Verdiana
C. Verde
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