Dalla domenica delle Palme
in poi, gli eventi religiosi nella sede della diocesi di Tursi-Lagonegro si
sono succeduti con intensità crescente e
rinnovata partecipazione dei fedeli. Supportata da un adeguato materiale
informativo, la preparazione spirituale si è nutrita di una serie di
appuntamenti della Settimana Santa e oltre. Il fulcro si è avuto nel Sacro
Triduo, con la partecipazione di quasi tutti i sacerdoti diocesani per la
consacrazione del Crisma e la benedizione degli Oli dei Catecumeni e degli
ammalati; nella celebrazione della Cena del Signore, seguita dall'adorazione
del giovedì; nell'affollatissima
processione del venerdì Santo, per le strade del paese e nella veglia serale
del giorno dopo, con i sacramenti dell'iniziazione cristiana del Battesimo,
Cresima ed Eucaristia, mentre si ribadiva la continua necessità di accostarsi a
quello della Confessione, accolti dalla comunità sacerdotale tursitana, il
parroco don Battista Di Santo con
don Gianluca Bellusci e don Vincenzo Mazzei, e da don Victor, giunto da Roma. Ma questa
Pasqua sarà certamente ricordata dai fedele dell'intera diocesi, soprattutto per
la ritrovata agibilità totale della cattedrale di Maria Santissima Annunziata,
dove si sono svolte tutte le funzioni.
Ammirata nella solenne
maestosità della messa della Resurrezione, l'importante luogo di culto è stato
restituito nella sua luminosa e austera forma di geometrica magnificenza, con
gli interventi della Soprintendenza per i Beni artistici e storici della
Basilicata del Provveditorato alle opere pubbliche e i contributi dei due
Vescovi che si sono succeduti nel recente passato, mons. Rocco Talucci e mons. Francescantonio
Nolè, dei parroci e del popolo non solo tursitano, tutti ufficialmente
ringraziati. La chiesa fu elevata in Cattedrale per volere di papa Paolo III dal 1546, quando fu traslata
definitivamente la vicina diocesi di Anglona a Tursi (dopo un anno nella
prescelta chiesa di San Michele Arcangelo, oggi abbandonata e necessitevole di
interventi in sicurezza e recupero). Distrutta completamente da un doppio
incendio ravvicinato, nelle notti dell'8 e 10 novembre del 1988, rimasero allora
solo le mura perimetrali. Dunque, si è sanata definitivamente, per quanto
possibile, una lacerante ferita vissuta con dolore sincero dalla comunità. Che
si ritrova pure in altre iniziative di questo intenso periodo di ricerca e di
fede. La solennità della riapertura della "Chiesa madre di tutte le Chiese", di
lunedì primo maggio, alle ore
17,30, è incorniciata dall'arrivo della
statua della Madonna d'Anglona (23 aprile) e dal suo ritorno all'omonima
Basilica-Santuario (7 maggio), con pellegrinaggio a piedi. Ospite concelebrante
il Cardinale Michele Giordano, con invito alle autorità civili ed
istituzionali e la presenza dei vescovi lucani, sacerdoti, religiosi e la
moltitudine di credenti. Dal pomeriggio del 18 aprile è iniziata pure la tradizionale
visita delle famiglie per la benedizione pasquale.
Salvatore Verde
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