La chiesa originaria, che coincide con l'attuale
sagrestia, era composta da una volta a padiglione di pregevole fattura in
mattoni risalente al XV secolo. Con la rinnovata costruzione laterale, la
Cattedrale si presenta a croce latina, suddivisa in tre navate, due
laterali voltate a crociera del tipo romano e una centrale, coperta con
capriate in ferro e controsoffitto intavolato decorato riproducente il disegno
preesistente, l'abside è rinchiuso in una bellissima e ampia volta a crociera.
Durante i lavori di restauro sono stati ripristinati un'antica finestra
(monofora), posta in asse con la navata centrale e due affreschi sulla parete
laterale della cappella del santissimo Sacramento (1525). Il campanile, a
pianta quadrata, termina con un tamburo ottagonale sormontato da una cupola a
cuspide, probabilmente ricostruito dopo un evento sismico del 1853 e abbassato
di un livello.
Adesso tutto è nuovo: la copertura, l'altare
maggiore, l'ambone, la sede del Vescovo (sul retro si conserva l'altare
maggiore del 1726), il coro ligneo, il crocifisso, l'organo a canne,
l'altorilievo dell'Annunziata, gli arredi della sagrestia, pavimento, banchi,
stucchi, capitelli, cornici, puttini, decorazioni, via crucis, impianto luce e
il portone di bronzo, realizzato dal noto scultore Eduardo Filippo.
Napoletano trasferitosi a
Cosenza nel 1971, con opere rilevanti in collezioni private e pubbliche di
molte parti del mondo, E. Filippo, 66 anni, è stato anche apprezzato scenografo
teatrale e televisivo, oltre che progettista di musei diocesani. Con uno stile
plastico-narrativo di grande impatto visivo, impregnato di sacralità
figurativa, ancor più evidente nella grande porta centrale (di bronzo fusa a cera persa con struttura portante in ferro
acciaioso pre-zingato, divisa in due ante, foderata all'interno con fogli
d'ottone a forte spessore, 2,37 x 3,65), luogo di attraversamento per eccellenza,
qui ottenibile spalancando una croce luminosa. I diciannove scomparti in
baso-altorilievo, con i due simboli in basso del Vescovo Nolè e del Papa
Benedetto XVI, rappresentano (nell'insieme da sinistra verso destra e a
scendere): la Madonna di Anglona,
l'Annunciazione e San Filippo Neri; poi, la
Visitazione, Natività, presentazione al
Tempio, Gesù fra i dottori; quindi, il Battesimo, le nozze di Cana, la
moltiplicazione dei pani e dei pesci, il primato di san Pietro, l'Ultima
Cena, Crocifissione e Resurrezione, la
Pentecoste; infine, la Cena di Emmaus e l'Assunzione
di Maria. "Un'opera che è destinata nella gloria di Dio a resistere per molti
secoli", ha commentato il parroco don Battista
Di Santo.
Salvatore Verde
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