Tursi - Intenso e suggestivo sabato sera nella
cattedrale dell'Annunziata di Tursi, per la straordinaria nuova ordinazione
presbiteriale di tre giovani, "figli dell'emigrazione, che ritornano con pieno
diritto di cittadinanza e dalla comune esperienza di vita, per chiudere e
consacrare un percorso formativo e vocazionale", ha detto il Vescovo Nolè. Si
tratta dei novelli sacerdoti: Pablo Alberto Heis (don Paolo), 34 anni, nonni
italo-tedeschi (i genitori sono deceduti), destinato a Lagonegro con l'incarico
di viceparroco; Esteban Ernesto Mèndez
(don Stefano), 34, di origine ispano-portoghese, con una sorella, anch'egli
vice parroco a Grumento; Pablo Javier Zorzi (don Saverio), 31, primo di cinque
figli, originario di Quarto d'Altino in Veneto, dall'8 novembre nuovo Rettore
della Basilica-santuario della Madonna di Anglona in Tursi. Sono tutti nati e
cresciuti Argentina (il primo a Concordia e gli altri due a Buenos Aires), ma
in Italia dal 1990, seguendo don Domenico Izzi, che proprio in quella nazione
ha fondato il movimento internazionale "Lumen Christi", ispirato ai principi
del Concilio Vaticano II ed improntato ad una vitale professione di fede tutta
parrocchiale, prima di rientrare a
Terranova di Pollino, suo paese d'origine, dove hanno convissuto insieme fino
ad oggi nella sede "Casa del Conte". I tre, inoltre, si sono formati,
all'Università Gregoriana di Roma, specializzandosi rispettivamente in Sacra
Scrittura, Cristologia Spiritualità e Teologia dogmatica. Preceduta dal suono
festoso delle campane, la cerimonia religiosa, come sempre liturgicamente ricca
di simboli (tra gli altri: l'impegno degli eletti, la prostrazione a terra su
tappeto rosso, l'imposizione delle mani del Vescovo, i riti esplicativi della
vestizione degli abiti sacerdotali e dell'unzione crismale) è stata
concelebrata da oltre trenta sacerdoti non solo diocesani e presieduta ad mons.
Francescantonio Nolè, vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, autore ispirato
di una omelia di rara sintesi, nella
grande chiesa gremita di fedeli, genitori, amici e parenti, moltissimi dei
quali hanno voluto ricevere l'Eucarestia. Tanti erano giunti anche da lontano,
oltre che da parecchi paesi del comprensorio e della diocesi di Potenza,
Marsico Nuovo e Muro Lucano, a sancire una pregressa volontà dell'indimenticato
mons. Enio Appignanesi, riconfermata da mons. Agostino Superbo. Al rito, ben integrato dai canti con suggestioni
antiche dell'ottimo Coro polifonico parrocchiale, dalla voce di Antonio
Rondinelli e dal policorese Emilio Ruggiero, al sassofono soprano, hanno
partecipato, inoltre, numerose autorità civili ed istituzionali, insieme con i
sindaci di Tursi, Salvatore Caputo, di Lagonegro, Francesco Costanza, di
Grumento, Luigi Rago, di Terranova, Pasquale Tufaro, e del presidente del
Consiglio regionale della Basilicata, Aldo Michele Radice. Poi, nella scuola
elementare di via Roma, dove era stato allestito un invitante buffet, il popolo
presente ha festeggiato i nuovi ordinati, che hanno manifestato affetto e gratitudine
verso tutti, con i familiari emozionati, ma tutti con serenità e gioia.
Salvatore Verde
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