Dal Politecnico di Bari una tesi di laurea in itinere sull'ex convento di San Francesco
L'ex convento di San Francesco al centro di una tesi
di laurea al Politecnico di Bari, ed è la prima volta in assoluto da parte di
studenti esterni. Da alcune settimane, un gruppo (di pugliesi e un solo lucano) della
Facoltà di Architettura sta svolgendo rilievi, studi e ricerche sull'antico monastero
del XV secolo, da sempre emblema di Tursi nella memoria dei crescenti visitatori.
Coordinato
dalla prof. Rossella De Cadilhac, docente di Restauro
architettonico, il laboratorio di laurea per l'anno accademico 2011/12 è
iniziato lo scorso marzo si concluderà a febbraio del prossimo anno, e
sarà seguito da docenti Michele Beccu, di Progettazione architettonica,
Giorgio
Rocco, Storia dell'architettura, Gabriele Rossi, Rilievo
dell'architettura, e Francesco
Ruggiero, Impianti tecnici. Coinvolti i giovani laureandi: Francesca
Caffio di
Carosino (TA); Maria Valentina Cuoccio di Bitonto, Andrea Colangiuli di
Noicattaro e Antonio Vendola di Terlizzi, tutti in provincia di Bari;
Alberto
Mario Simone di Bisceglie (BT) e Angelo Zullino di Venosa (PZ).
Il laboratorio
ha per oggetto l'architettura conventuale degli ordini mendicanti ed
individuerà come specifico tema il restauro dell'abbandonata struttura tursitana,
in sintonia con le strategie comunali finalizzate al recupero di un'emergenza
architettonica di riconosciuto valore storico ed artistico. Scrivono gli
studiosi baresi : "Il completo stato di abbandono in cui versa il complesso
conventuale di San Francesco, il suo precario stato di conservazione, il
preoccupante quadro fessurativo, i crolli e le demolizioni programmate, le
manomissioni anche recenti cui è stato sottoposto, tutto ciò offre lo spunto
per un progetto complessivo unitario e coerente che lo riammetta nel circuito
della fruizione, in linea con le strategie comunali orientate al recupero del
proprio antico patrimonio edilizio, ne rispetti il carattere valorizzandone le
vocazioni funzionali.
L'oggetto di studio si presta in modo particolare ad
affrontare il rapporto conservazione/innovazione, anche in relazione agli
orientamenti teorici nel dibattito attuale, incentrato sui problemi di
integrazione, sostituzione, ricostruzione, i quali nel caso specifico verranno
affrontati nel rispetto di materiali e tecniche costruttive tradizionali. Il
tema intende approfondire un percorso di conoscenza volto ad analizzare alcuni
connotati che definiscono l'identità architettonica della Puglia e delle
regioni contermini. Ciò nella prospettiva della conservazione di un patrimonio
dalla individualità irripetibile a garanzia della sua trasmissione alle
generazioni future. Le architetture mendicanti sono particolarmente diffuse nell'area
indagata e confermano una continuità costruttiva sul territorio, che si è
avvalsa dell'uso di materiali tradizionali (prevalentemente della pietra ed in
alcuni casi del mattone) come segno distintivo". L'intera equipe ritornerà
ancora in questo mese di maggio.
Salvatore Verde
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