Scoperta numismatica nel rione Vallone: una moneta con la Croce di Gerusalemme
Tursi - Importante
ritrovamento numismatico nell'antico
rione Vallone. Una moneta con l'effige di una croce ramponata o potenziata, più
nota come Croce di Gerusalemme è stata recuperata da alcuni operai intenti a
ristrutturare un'abitazione nel centro storico tursitano.
Scrostato l'intonaco,
in un buco un piccolo cofanetto che conteneva alcune monete collocate lì
probabilmente nel secondo dopoguerra (quando furono eseguiti analoghi lavori) da
qualcuno che ne ignorava il valore. Una
in particolare ha destato notevole interesse: il conio irregolare mostra con
chiarezza la croce che risale al tempo degli Stati latini d'Oriente, dunque nel
periodo delle Crociate. Ed è fondamentale sapere che tale moneta era
rinvenibile nel nostro territorio.
Lo conferma Bianca Capone Ferrari, illustre
studiosa tra le maggiori esperte degli insediamenti dei Templari in Italia, la
quale sostiene dal 1969 l'esistenza, precisata nel 1990, di una mansione in località Ponte Masone di
Tursi, dove vi sono alcuni indizi di differente tipologia, però non discordanti,
che vanno nella stessa unica direzione: nella cattedrale diocesana di Anglona (XIII
sec.) si nota la simbologia dell'Agnus Dei utilizzata dai Templari; sono
ancora visibili i ruderi del 1200 della chiesa-casa (con ospedale?) di San
Lazzaro, distante circa 2 km da Ponte Masone; l'appartenenza alla Commenda di
Grassano della chiesa di San Giovanni del Pantani,
ubicata nei pressi dell'Agri; la sopravvivenza nella zona dell'antichissimo
toponimo "Ponte Masone", derivato dal francese "maison", casa-domus dei templari; almeno un intrigante stemma
nobiliare della famiglia Brancalasso; una moneta con l'inscrizione "Hierusalem", recuperata in località San
Teodoro, tra la contrada San Lazzaro e Ponte Masone; ma soprattutto, la
scoperta nel 1951-52 della tomba di un cavaliere, con cavallo, spada e monete, vicino
la chiesa di San Michele Arcangelo.
Per la prof.ssa Bianca Capone: "Si tratta,
come Lei ha sottolineato, di una moneta recante una croce potenziata. Se a tale
moneta aggiungiamo l'altra con incisa la scritta Jerusalem, e la
storia del cavaliere templare senza nome[1],
possiamo affermare che tale ritrovamento rappresenta una tessera in più per
avvalorare (o rafforzare) la presenza dell'Ordine del Tempio al Ponte Masone di
Tursi. Dato che fra qualche mese si esaurirà il libro dove è
contenuta la storia del templare di Tursi[2], nella seconda edizione
aggiungerò questo ritrovamento".
Salvatore Verde
[1] Salvatore Verde: "La storia del Cavaliere di Tursi. Raccontata
quasi come una leggenda è invece una vicenda vera", La Gazzetta del
Mezzogiorno, 12 luglio 2005; "Un Templare
nella Rabatana. Intervista a Bianca Capone Ferrari", La Gazzetta del
Mezzogiorno, 29 agosto 2008.
[2] Bianca Capone
Ferrari, "Alla ricerca delle mansioni
Templari. Italia Centrale e Meridionale", Edizioni Librarie Federico Capone, Torino, 2009.
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